Avevano preteso un “pizzo” di 500 euro per offrire la loro protezione
Sono caduti nella rete tesa dai Carabinieri mentre ritiravano il “pizzo” che era stato imposto ad un commerciante. In due, nella tarda serata dell’altro ieri, sono stati arrestati nel corso di una operazione condotta dai militari della Stazione di Sava e del Nucleo radiomobile della Compagnia di Manduria. Gli investigatori in borghese, diretti dal capitano Luigi Mazzotta, per stoppare il tentativo di estorsione, hanno eseguito un accurato servizio di appostamento nei pressi del luogo in cui era stato fissato l’appuntamento con il titolare dell’esercizio commerciale finito nel mirino.
Nella tarda serata dell’altro ieri hanno colto in flagrante i due presunti taglieggiatori proprio mentre ritiravano il “pizzo”. Avevano imposto al negoziante di pagare una somma di 500 euro in cambio di “protezione”. Non hanno fatto in tempo ad intascare i soldi in quanto, all’improvviso, sono spuntati i militari dell’Arma. I due sono stati bloccati e condotti in caserma. Dopo una breve sosta negli uffici della stazione Carabinieri di Sava, sono stati trasferiti nella casa circondariale del capoluogo jonico, a disposizione del magistrato inquirente. Devono rispondere di tentativo di estorsione.
Gli investigatori dell’Arma avevano intensificato i controlli dopo le intimidazioni che erano state compiute ai danni di commercianti. E nel corso di una delle indagini avviate per contrastare il fenomeno delle estorsioni ai danni dei negozianti i carabinieri sono riusciti a individuare due presunti taglieggiatori. Dopo gli arresti eseguiti ieri sera i militari stanno proseguendo nelle indagini per scoprire se le persone finite nelle rete siano solo “esattori” che operano per un gruppo dedito al racket.