Nella prossima udienza saranno ascoltati, oltre ad Ivano Russo, anche i genitori di Sarah
Si è conclusa con una partita doppia di no e sì la seconda udienza preliminare del processo per la morte di Sara Scazzi, celebrata lo scorso martedì presso l'Aula Alessandrini della corte di Assise di Taranto, che si è aggiornata al prossimo 31 gennaio.
Nel corso dell’udienza, anche questa fiume come la precedente di oltre 10 ore, la presidente del tribunale, Cesarina Trunfio, ha detto no alla riesumazione del cadavere di Sarah avanzata da una della parti della difesa, no alla sospensione della custodia cautelare per Cosima e Sabrina Misseri e detto sì alla trascrizione delle intercettazioni telefoniche richiesta da accusa e difesa. Grande atteso della giornata il superteste Ivano Russo, rimandato al 31 gennaio, data in cui verranno anche sentiti i genitori di Sarah, per il prolungarsi dell'interrogatorio delle due amiche di Sabrina e Sarah, Angela Cimino e Stefania De Luca, che con una certa precisione e meticolosità nel riportare i dettagli, hanno confermato la maretta tra le due cugine e sottolineato il disappunto di Sabrina relativo alle continue attenzioni di Ivano per Sarah.
“Si vende per due coccole, ha ragione la madre, ormai non ha occhi che per lei”: questo avrebbe riferito irrigidita Sabrina alle due amiche nel corso di una serata nel pub di Avetrana che, secondo i giudici, scatenò la rabbia dell’estetista verso la cugina, incontrollata a tal punto da ucciderla.
Giunge a Taranto il bell’Ivano: un adone, con un taglio di capelli nuovo di zecca, un paio di occhiali scuri fascianti total black fashion e trendy, caban scuro su jeans sdruciti, gomma in bocca da divo consumato e in compagnia della sua attuale fiamma, aria sicura. Dal suo interrogatorio i giudici si attendono molto, prima fra tutto una spiegazione convincente di una foto della quindicenne in pigiama sul suo cellulare, e su alcune di telefonate.
Insomma si è sempre a caccia di un movente, forse passionale, forse no, se si considera la debolezza dello stesso sostenuta dalla difesa, per il profondo coinvolgimento emotivo che il clan Misseri nutriva per la piccola Sarah, insistendo sull’infondatezza di un processo che si fonda su troppi indizi e poche prove.
Appuntamento dunque al 31 gennaio per la grande performance di Ivano e per l’interrogatorio di Concetta e Giacomo Scazzi i quali dovranno circoscrivere in via definitiva gli ultimi minuti di vita di Sarah, primo fra tutto l’orario di uscita da casa della ragazza, per stabilire con certezza i tempi dell'omicidio e quel che ne consegue.
Mimmo Palummieri