Nella zona anche cisterne sprovviste di copertura: sono intervenuti i vigili del fuoco
«Alcune strutture di masseria “Capriola” sono pericolanti. Inoltre, la zona viene utilizzata come discarica abusiva di quintali di amianto, mai bonificata benché segnalata dal settembre scorso».
Nei giorni scorsi l’ambientalista savese Mimmo Carrieri ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Manduria per delimitare le zone pericolose della masseria, comprese alcune cisterne sprovviste di copertura, che si trovano nella stessa zona.
«Già nel mese di settembre la contrada in cui insiste “Masseria Capriola” era stata utilizzata come discarica abusiva di quintali di amianto, la cui presenza fu da me segnalata con un esposto al Comando del Corpo Forestale dello Stato» ricorda Carrieri. «Il comandante della Stazione di Manduria, m.llo Musella, insieme ad altri agenti accertarono la presenza del rilevante quantitativo di amianto (circa 10 quintali), in gran parte sfibrato e sparso a macchia di leopardo, a poca distanza da centinaia di alberi di ulivo secolari. A tutt’oggi purtroppo, nonostante siano trascorsi 4 mesi dal sopralluogo e dal rapporto redatto dal Corpo Forestale e trasmesso al sindaco di Sava, la bonifica dell’area interessata dall’inquinamento non è ancora avvenuta!».
Alcuni giorni fa Carrieri ha individuato altre ipotetiche situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di due profondi pozzi, sprovvisti di copertura e colme d’acqua.
«La stessa masseria, al suo esterno, presenta delle larghe e profonde fessurazioni mentre al suo interno vi sono delle cavità sotterranee dovute al cedimento del suolo» prosegue Carrieri. «La situazione di potenziale rischio mi ha indotto a chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco affinché venissero accertate le condizioni della struttura in disuso in stato di abbandono e pericolante, nonché la presenza delle cisterne.
I Vigili del Fuoco di Manduria, al comando del Capo Squadra Michele Cortese, dopo aver accertato l’effettivo pericolo, hanno provveduto nell’immediatezza a chiudere i bordi dei pozzi e a delimitare con nastro segnaletico le aree a rischio (ivi compreso gli accessi all’interno della masseria). L’ufficiale di servizio del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto ha già provveduto a trasmettere al sindaco di Sava, competente per territorio, le risultanze del sopralluogo con le elencate opere di restauro di cui necessitano le strutture, nonché la necessità di interdire e segnalare tutti i pericoli derivante dal crollo della struttura verticale e dal pericolo di caduta accidentale all’interno dei pozzi».