Hanno alleggerito o aggravato la posizione di Sabrina?
Per molti Ivano Russo non l’ha raccontata tutta e giusta nel corso delle sei ore di interrogatorio nella terza udienza preliminare per il processo Scazzi.
Alla presenza della corte presieduta da Cesarina Trunfio, l’Alain Delon di Avetrana, sogno proibito di Sabrina Misseri, ha dovuto rispondere alle domande di accusa e difesa circa la natura dei rapporti che egli intratteneva con le due cugine.
«Sarah era solo una sorellina minore bisognosa della presenza di una figura maschile nella sua vita; Sabrina mi ero accorto che nutriva molto di più di un’amicizia, perciò la sera in cui ci appartammo feci marcia indietro, mi rivestii e dopo aver ribadito che non potevo offrirle altro che amicizia, me ne andai».
Questo sostanzialmente il sunto delle dichiarazioni di Russo, che conferma dunque la morbosa e ossessiva passione di Sabrina, che egli avrebbe cercato di stemperare in tutti i modi, allontanandosene, nonostante la copiosa corrispondenza di sms al vaglio della Corte di Assise di Taranto lasci intravedere rapporti ben più profondi tra i due, altrimenti la voce di popolo della piccola Sarah che avrebbe svelato il tentativo di seduzione di Sabrina per Ivano andato in stand by, non l’avrebbe irritata tanto e non avrebbe avuto le conseguenze che poi si sono verificate.
Insomma, nulla di così eclatante è emerso di quello che già non si sapesse dall’interrogatorio super atteso del ragazzo, che conferma quanto già dichiarato nel corso delle indagini, ribadendo che da parte della quindicenne il bisogno di coccole era più dettato dal bisogno di affetto, soprattutto dopo la partenza del fratello, scartando ogni ipotesi ulteriore di innamoramento.
Unica novità le pressioni del primo legale di Sabrina, Vito Russo, omonimo per cognome di Ivano, che gli avrebbe chiesto, come dire, di glissare su questo particolare dell’attrazione della sua assistita per lui, allo scopo di alleggerirne la posizione davanti alla giustizia.
Sentito anche papà Giacomo, rimandata alla prossima udienza mamma Concetta, protagonista di un fuori programma insieme al marito, ripreso dalle telecamere e subito diffuso come una succulente novità.
Non tre metri sopra il cielo, ma solo tre sedie più in là separavano Michele Misseri, in aula, dagli ex cognati, nel mentre l’aula era quasi svuotata e registrava anche l’assenza di tutti gli avvocati.
Naturalmente, dopo un anno di scioccanti rivelazioni, questo incontro inaspettato non poteva che essere del terzo tipo: non ti filo e non mi fili, tranne che per il sempre attento obiettivo degli operatori dell’informazione che hanno potuto riprendere in diretta una carrambata fuori programma sì, ma evidentemente sgradita.
Alla prossima. Tocca a te mamma Concetta.
Mimmo Palummieri