Hanno confermato di aver visto Sarah imboccare via Deledda fra le 13,45 e le 13,50
Entrano a gamba tesa i due supertestimoni ascoltati nel corso della quinta udienza per l’omicidio di Sarah Scazzi, Antonio Petarra e Pamela Trono, oggi sposi, fidanzatini all’epoca dell’omicidio della ragazzina il 26 agosto 2010.
Entrambi confermano l’ora in cui avrebbero visto Sarah (tra le 13.45 e le 13.50) imboccare l’angolo della strada che portava al villino di via Deledda tra la provinciale per il mare e la strada secondaria in cui si trova la casa di Sabrina, come dichiarato agli inquirenti in fase di indagine.
Scacco matto a Sabrina dunque, perchè la testimonianza resa davanti al presidente della Corte di Assise di Taranto Cesarina Trunfio, ieri 14 febbraio, da parte dei due coniugi nel giorno di San Valentino, stabilisce che Sarah è effettivamente andata a casa degli zii quel giorno come da programma per il mare; che l’alibi di Sabrina crolla quando dice che il primo degli sms mandati alla cugina quindicenne risalirebbe alle 14.05, ora in cui quasi sicuramente la ragazzina sarebbe praticamente morta, per stabilire il modo per andare in spiaggia, posticipando l’orario di uscita di casa della ragazzina, dopo il cordon bleu mangiato di corsa.
Si fa chiarezza in quel pasticciaccio brutto di via Deledda depistato sino al più non posso in questa udienza e nella precedente, in cui il fratello di Sarah getta ombre sulle deposizioni di Ivano, che da un lato rimarca la passione travolgente dell’estetista di Avetrana per lui, dall’altra appare evasivo sulla natura dei rapporti con la sorella di Claudio, che non crede che il ragazzo non si fosse accorto di un’eventuale cotta di Sarah per lui, visto il minimo sindacale dichiarato nell’interrogatorio del 31 gennaio scorso.
Insomma, comincia a ritornare tutto nell’omicidio di Sarah, così lasciata sola dal suo mondo, che forse solo ora si è accorto di lei.
Mimmo Palummieri