Il suo legale, Gianluca D’Oria, ha dimostrato come le contestazioni che gli venivano mosse costituivano in realtà delle mere irregolarità contabili prive di effetti sul piano reddituale
Accusato di aver evaso le tasse per circa un milione di euro, il titolare di una nota azienda artigiana, con sede legale in Sava ma operativa su tutto il territorio nazionale, è stato assolto ieri (21/02) dal Tribunale di Taranto, Sezione distaccata di Manduria, dal reato di frode fiscale.
L’inchiesta era scaturita da alcuni controlli mirati eseguiti qualche anno fa dall’Agenzia delle Entrate di Taranto, che aveva rilevato presunte falsità nelle scritture contabili attraverso le quali l’impresa avrebbe sottratto, nell’anno 2006, ricavi al Fisco per importi considerevoli.
Secondo l’ipotesi accusatoria, l’impresa, oltre ad aver registrato in contabilità costi fittizi, si era di fatto avvalsa di un cospicuo numero di dipendenti assunti fittiziamente da altra azienda, in tal modo evitando di dichiarare ricavi pari a centinaia di migliaia di euro.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale l’imprenditore, che era assistito dall’avv. Gianluca D’Oria, ha dimostrato come le contestazioni che gli venivano mosse non integravano alcun illecito penale dal momento che le incongruenze denunciate dall’Agenzia costituivano in realtà delle mere irregolarità contabili prive di effetti sul piano reddituale, ed inoltre non vi era la prova di alcun intento fraudolento da parte dell’imputato.
Accogliendo le argomentazioni difensive dell’avv. Gianluca D’Oria, il Tribunale ha mandato assolto l’imputato perché il fatto non sussiste. Il pubblico ministero aveva chiesto un anno e sei mesi di reclusione.