L’associazione ambientalista chiede in particolare la copertura dei parchi minerali e la realizzazione di un sistema di abbattimento delle emissioni sui camini delle cokerie
Il circolo di Taranto di Legambiente ha inviato una lettera al ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, indicando 26 punti giudicati irrinunciabili per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) all’Ilva, riaperta in maniera formale alla luce in particolare della relazione dei consulenti tecnici nominati dal gip ionico Patrizia Todisco nell’ambito di un’inchiesta a carico dei dirigenti dello stabilimento siderurgico per una serie di reati, tra i quali il disastro ambientale colposo e doloso.
«In sintesi - è detto in una nota di Legambiente - i periti affermano di fatto che sono necessarie misure decisamente più rigorose per contenere il massiccio carico inquinante provocato dall’Ilva. A confermare un quadro emissivo davvero insostenibile prodotto soprattutto dal polo siderurgico, sono stati inoltre segnalati al ministro i monitoraggi sul benzo(a)pirene e sulle polveri sottili».
L’associazione ambientalista chiede in particolare: la copertura dei parchi minerali, la realizzazione di un sistema di abbattimento delle emissioni sui camini delle cokerie, l'installazione di un sensore per monitorare il grado di deformazione meccanica delle pareti dei forni delle batterie della cokeria, autorizzazione con limite di nove milioni di tonnellate all'anno di acciaio da ridurre gradualmente nel futuro.