martedì 26 novembre 2024


03/04/2012 06:39:26 - Provincia di Taranto - Attualità

L’allarme lanciato dalla federazione dei benzinai di Confcommercio

 
Il “tonfo dei consumi dei carburanti”. E’ così che la Figisc, la federazione dei benzinai di Confcommercio, definisce il calo del 19 per cento dei rifornimenti nel solo mese di febbraio 2012. A Taranto questo dato, che detiene il triste primato nelle classifiche negli ultimi anni, raggiunge abbondantemente il 20 per cento secondo le stime del presidente provinciale della categoria, Paolo Castellana, condivise anche da Vito Lobasso, rappresentante del settore per Confesercenti ionica.
Castellana e Lobasso confermano senza esitazione i risultati dell’indagine pubblicata lo scorso 16 marzo dal ministero dello Sviluppo economico. Dati dai quali emerge un pesantissimo arretramento rispetto al mese di febbraio del 2011.
“In tutt’Italia - mette in luce il presidente della Figisc - la rete ha perso complessivamente tra benzina e gasolio circa il 17 per cento delle vendite per un ammontare di oltre 415 milioni di litri. E’ una forte emorragia che in soli due mesi è riuscita a raggiungere il 34 per cento delle perdite dell’intero anno 2011 rispetto al 2010”.
A precipitare è soprattutto il consumo di benzina, calato del 20 per cento. E sono anche diminuiti i rifornimenti di gasolio con una contrazione del 15 per cento.
Ma perché gli automobilisti, tarantini in testa, rinunciano sempre più a fare rifornimento? “E’ l’effetto di un livello di prezzi assolutamente insopportabile per le famiglie e per le imprese - ammette il presidente della Figisc - . Da un anno a questa parte infatti il prezzo è lievitato mediamente di 0,300 euro al litro, di cui 0,090 in dipendenza dell’aumento delle quotazioni del petrolio ma ben 0,210, pari al 70 per cento dell’aumento complessivo del prezzo, per effetto dell’aumento delle imposte gravanti su questo bene di generale consumo”.

Per Lobasso, a Taranto i rifornimenti si erano decisamente ridotti già da qualche tempo. “C’è un calo conclamato da almeno un anno e mezzo - avverte il presidente del sindacato dei benzinai, che è anche presidente di Confesercenti - al quale però non sempre corrisponde nella città dei due mari un incremento dell’uso dei mezzi pubblici. In tanti infatti in questo frangente hanno preferito cambiare auto optando su modelli di minore cilindrata che riescono a garantire una riduzione dei consumi pur mantenendo il proprio mezzo di locomozione. Chi invece non ha questa possibilità sceglie il trasporto pubblico che, quando funziona, potrebbe anche risultare comodo”.











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