venerdì 27 settembre 2024


28/11/2008 00:00:00 - Provincia di Taranto - Attualità

 

Ad eseguire il sequestro il Nucleo Investigativo di
Polizia Ambientale del Corpo Forestale dello Stato di Taranto
 
Bloccati i lavori in un’area vincolata dove stava per sorgere un villaggio turistico a pochi metri dal mare. Denunciati un tecnico del Comune di Torricella e i responsabili di una società romana. Stamane è scattato il sequestro dell’area destinata alla costruzione della struttura turistica, operato dagli uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale del Corpo Forestale dello Stato di Taranto, su disposizione del Tribunale di Taranto, a firma del giudice delle indagini preliminari il dottor Martino Rosati.
Le indagini, durate circa un anno e condotte dal sostituto procuratore il dottor Mariano Buccoliero, il quale ha coordinato gli uomini del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale, hanno portato oggi a porre i sigilli ad un’area dunosa di una superficie di circa 55.000 metri quadrati, sulla quale è presente macchia mediterranea. Nell’area era stata autorizzata la costruzione di una struttura ricettiva turistico alberghiera di oltre 20.000 metri cubi di volumetria, con la realizzazione di monolocali e duplex, zona servizi e ristorante, oltre alla realizzazioni di strutture sportive a conforto degli stessi, consistenti in campi da tennis e calcetto, piscina ed anfiteatro.
Previsto, inoltre, un sottopassaggio della strada litoranea ( strada provinciale n. 90 della Litoranea Salentina) per la fruizione dell’attigua spiaggia. Dalle indagini è emerso che le opere in procinto di essere costruite non potevano essere autorizzate per le particolari caratteristiche peculiari della zona. L’area sotto sequestro, costituita da una duna, si inserisce in un contesto di spiagge e coste in continua evoluzione, frutto dell’interazione tra l’azione del vento, delle maree, delle elevate temperature estive, il cui risultato è una accurata selezione delle specie vegetali capaci di riprodursi in condizioni così difficoltose. Per tale motivo è tutelata dalle norme di Attuazione dei Piani Urbanistici Territoriali Tematici della Regione Puglia. I reati contestati sono abuso d’ufficio per il rilascio di autorizzazioni previsto dal codice penale e reati contemplati dalle norme urbanistiche e dal codice Urbani in materia paesaggistico – ambientale.










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