«Finalmente si riavvia il processo di internazionalizzazione del Porto di Taranto»
Con la firma del Memorandum tra la Presidenza dell’Autorità Portuale di Taranto e la Direzione del Porto di Rotterdam, che sarà sottoscritto oggi a Taranto, finalmente si riavvia il processo di internazionalizzazione del Porto di Taranto.
Un evento che assume una particolare rilevanza soprattutto in relazione alla previsione e la possibilità che, finalmente, si porti a compimento la realizzazione della piastra logistica tarantina che sarà caratterizzata, soprattutto, dalla intermodalità di trasporto (nave, ferrovia, strada e, possibilmente, aereo).
Grazie all’accordo che sarà siglato domani, Taranto potrebbe fare sistema con il Nord Europa, e segnatamente con Rotterdam, con un interscambio di servizi che potrebbero da un lato costituire per Rotterdam una maggiore espansione in Italia, e da un altro per Taranto potrebbe finalmente significare la penetrazione in Europa e nei suoi grandi mercati. In estrema sintesi si potrebbe, in futuro, attivare un corridoio “secco” tra il Mare del Nord e il Mediterraneo per ferrovia ed un corridoio marittimo tra Taranto e Rotterdam, sull’Oceano Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra.
Nell’ambito di questa ipotesi di collaborazione, di studi, di ricerche e di progettualità si potrà finalmente ritrovare la strada dell’implementazione delle attività di logistica e, conseguentemente, un nuovo sviluppo dell’economia del territorio con la creazione di ulteriore forza lavoro, tendenzialmente di prima occupazione ad alta scolarità, per attività di servizi a basso impatto ambientale (logistica) o a impatto zero, quali l’immagazzinamento, il confezionamento e riconfezionamento di merci da distribuire nei diversi luoghi di consumo.
Un plauso quindi al Presidente Sergio Prete che sta dedicando grande attenzione al processo di reinserimento del Porto di Taranto nel sistema internazionale della portualità e dei conseguenti servizi di logistica.
Ovviamente in questo processo virtuoso avrà sempre più bisogno del supporto delle amministrazioni locali che dovranno essere pronte e preparate ad attualizzare le proprie attività amministrative esercitando nel contempo la vigile e competente verifica dei programmi dell’Europa e dei Governi nazionale e regionale per adeguare i propri strumenti di regolazione del territorio per evitare altri ritardi - pesanti e difficilmente recuperabili - nell’adeguamento infrastrutturale del porto per offrire servizi adeguati alla domanda che potrà essere rivolta da imprenditori che vorranno investire a Taranto.
Michele Conte
Già segretario e presidente Autorità Portuale Taranto