martedì 24 settembre 2024


03/05/2012 07:40:01 - Provincia di Taranto - Attualità

L’appello alle istituzioni dai titolari degli impianti di servizio che aderiscono a Confcommercio

 
Vi sono attività lavorative che pur non rientrando nelle categorie solitamente considerate ad alto livello di rischio, sono particolarmente pericolose. E’ il caso dell’operatore di impianto di distribuzione carburanti: basta sfogliare la stampa degli ultimi mesi per rendersi conto come proprio su questa tipologia di attività, purtroppo, si concentri da qualche tempo l’attenzione dei rapinatori. Rapine che sempre più spesso si concludono con il ferimento –ed in qualche caso l’uccisione- della vittima.
«E’ dell’altro ieri la notizia della sparatoria -con ferimento del benzinaio- a Lama- Taranto, una delle tante purtroppo, alle quali –commenta Paolo Castellana, presidente provinciale della categoria dei ‘Gestori degli impianti di Carbodistribuzione’- l’opinione pubblica si è persino assuefatta. E’ assurdo che per svolgere una attività, che già presenta tante difficoltà, si debba mettere in conto di poter perdere la propria vita. Noi ci sentiamo isolati dall’indifferenza delle Istituzioni che sempre più chiamano i cittadini a dovere assolvere autonomamente a compiti ai quali lo Stato non è in grado di dare risposte. Mi chiedo quali siano i limiti dell’autodifesa, perché se un domani uno di noi dovesse rispondere al fuoco, scatterebbero  le manette… E allora? Non ci resta che continuare ad affidarsi alla preghiera –per chi è credente-  perchè il rapinatore non perda la testa e si limiti a poter via solo il danaro. E’ in gioco la nostra vita e le Istituzioni non lo vogliono capire, anzi si annunciano nuovi tagli alla sicurezza, a quella sicurezza che già così funziona a singhiozzo. La Prefettura puntualmente ci sollecita a dotare gli impianti di sistemi di sicurezza, buona parte delle stazioni si sono attrezzate, ma è chiaro che non basta. La delinquenza sa bene che il territorio non è presidiato in modo adeguato e che gli impianti di carburanti sono alla mercè di chiunque voglia portare via l’incasso della giornata. Ciò che, non senza preoccupazione,  ci chiediamo  è se la lontananza dello Stato dai bisogni fondamentali del cittadino non possa favorire altre forme di giustizia… Sarebbe la fine del nostro stato di diritto!»










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