L’opera raccoglie una serie di foto realizzate dai ragazzi dell’istituto professionale cittadino “De Marco”, durante un corso grafico-pubblicitario tenuto dal prof. Giuseppe Lombardi
Lunedì 14 maggio, nella chiesa dei Cappuccini di Francavilla Fontana, verrà presentato il libro “Chiesa di San Sebastiano”.
L’opera, patrocinata dalla Diocesi di Oria e dal Comune di Francavilla, raccoglie una serie di foto realizzate dai ragazzi dell’istituto professionale cittadino “De Marco”, durante un corso grafico-pubblicitario tenuto dal prof. Giuseppe Lombardi.
L’intento è di attrarre l’attenzione delle istituzioni locali verso questo edificio storico-religioso, meglio noto come “Scuole Pie”, sottoposto da tempo a restauro, ma che a causa della lentezza dei lavori si avvia sempre di più verso una condizione di degrado. Gli alunni hanno speso diverse ore del loro tempo scolastico per fotografare ogni particolare della chiesa degli Scolopi, e successivamente a rielaborare le immagini al computer.
Il materiale è stato poi sottoposto all’attenzione di mons. Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, il quale, entusiasta di quanto presentatogli, ha incoraggiato fortemente i ragazzi a proseguire nella realizzazione del lavoro per poi illustrare il tutto all’intera cittadinanza francavillese.
L'occasione sarà colta per l’appunto lunedì alla presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose. Interverranno infatti il sindaco di Francavilla dott. Della Corte, il suo vice Bungaro, il prof. Capobianco Provveditore agli Studi di Taranto e Brindisi, nonché l’onorevole Vitali, parlamentare francavillese.
Per la parte religiosa contribuiranno alla discussione don Gianni Caliandro, vicario episcopale di mons. Pisanello, unitamente a don Antonello Prisciano, docente di Religione Cattolica presso l’istituto professionale.
Le note storiche verranno elargite dal prof. Rosario Iurlaro, storico fracavillese del “Centro Studi Salentini”. A fare gli onori di casa sarà naturalmente il preside dell’istituto, prof. Vincenzo Caragli.
Il mondo giovanile che ha a cuore la storia della propria città, dei propri avi, è sempre indice positivo che scredita le tesi su una nuova generazione che non fa tesoro del passato. Questa l’ennesima chance in cui i giovani testimoniano quanto tengono a ciò e a chi li ha preceduti per meglio costruire il futuro proprio e della propria terra, una generazione che vuole conservare per valorizzare.
Antonio Vitale