martedì 26 novembre 2024


15/06/2012 06:45:19 - Provincia di Taranto - Attualità

Claudio Quarta, dalla borsa di New York torna al vino

 
In alto i calici, parla salentino una holding pugliese del vino che attraversa tutta l’Italia ed è fortemente proiettata sui mercati internazionali. Dopo l’arrivo, da oltre un decennio, dei “big” italiani del vino da Toscana e Veneto, la parola passa ad uno dei tanti “cervelli in fuga” che hanno lasciato la Puglia, fatto carriera in settori innovativi e ora tornano a investire nel più tradizionale: la vigna.
Prima che di vini e brindisi, questa è la storia appassionante di uno studioso ed imprenditore. Claudio Quarta, che già da tempo è silenziosamente al lavoro fra i filari, inaugura questo week end il suo nuovo capolavoro che è Magistravini. Un filo rosso come il vino porta da Guagnano, dove ha la sede, fino al Salento tarantino ed alla Campania.
Ha iniziato come ricercatore, è diventato direttore del Centro di Ricerche Farmaceutiche Lepetit e, poi, imprenditore trasformandolo nella Biosearch Italia, prima azienda biotecnologica quotata alla borsa italiana. In seguito l’azienda, divenuta Vicuron Pharmaceuticals con la fusione con la statunitense Versicor, è stata quotata anche al NASDAQ di New York.
Fin qui la storia di un successo che rappresenta la solida base sulla quale Claudio Quarta torna in Italia per dedicarsi alla sua antica passione, il vino.
Non è la prima volta che un pugliese, dalla borsa di New York, torna al vino: lo ha già fatto nel foggiano Alberto Longo “salvando” con la sua energia imprenditoriale la Doc “Cacc’ e mmitt di Lucera”. La famiglia Tinazzi, veneta, ha creato una struttura di cantine (sue in gran parte) che congiunge l’Amarone al Primitivo Doc di Carosino. L’innovazione di Magistravini è che, affiancando alla sede di Guagnano le due cantine di Marina di Pulsano (Emèra) e di Tufo (Sanpaolo) nell’avellinese, cadono i campanili e si procede in una rete di cantine strutturate “a grappolo” con tecnologie d’avanguardia votate a valorizzare la tradizione. E, di storia, in Puglia ce n’è davvero tanta come dimostra anche la sede dell’altra cantina scelta da Quarta che è il Casino Nitti, nel tarantino, che era la riserva di caccia dello statista Francesco Saverio Nitti dove sono stati impiantati 40 ettari di pregiati vigneti.
La parola ora passerà ai numeri: per il 2012 Magistravini prevede di chiudere con un fatturato di circa 2,2 milioni di euro. Ma è solo un passaggio intermedio: il resto è una storia di vino e passione, tutta da scrivere.
 
Antonella Millarte










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