martedì 24 settembre 2024


25/06/2012 07:25:51 - Provincia di Taranto - Attualità

Inoltre, un costone, sul lato sinistra della torre, sta franando sul mare

 
La torre costiera di Torre Ovo è sempre più pericolante. Un costone, sul lato sinistro della torre, sta franando sul mare. Infine un incendio, che si è verificato nello scorso fine settimana, ha mandato in fumo circa 4.000 metri quadrati di macchia mediterranea.
L’ambientalista Mimmo Carrieri richiama l’attenzione sul rischio di crollo definitivo della torre di avvistamento costiera realizzata a metà del millennio scorso.
«Già nell’aprile del 2010 avevo segnalato le ampie crepe che la struttura mostrava» ricorda Carrieri. «Vi fu un sopralluogo dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto, che si concluse con la messa in sicurezza dell’area da parte del Comune (ma a distanza di due anni la rete plastificata è stata diventa) e con l’emissione di un’ordinanza di divieto di balneazione nello specchio acqueo sottostante».
Dopo due anni, non essendo stato eseguito nessun intervento di recupero strutturale, la situazione è chiaramente peggiorata.
«A distanza di oltre due anni, nonostante la torre costituisca un patrimonio di elevato valore storico, la situazione é andata ulteriormente peggiorando» prende atto Carrieri. «La torre presenta ancor più cedimenti strutturali, mentre il costone concavo continua a franare in mare e sulla scogliera sottostante (sporge a strapiombo sul mare, ad un’altezza di circa 20 metri). Nelle immediate vicinanze (nella cosiddetta zona “Tonnara”) si sono conservati dei reperti archeologici molto interessanti, quali un “pavimento in mosaico” di un’antica villa di epoca romana (in totale stato di abbandono, nonostante le mie segnalazioni al Comune di Maruggio e alla Soprintendenza ai Beni Archeologici), le rovine di un porticciolo (anche questo di epoca romana) risalente al IV secolo a. C. e, immersa in mare a pochi metri di profondità, la “foresta marina fossilizzata”. Interessantissimi siti che dovrebbero essere, dunque, preservati».
Come se non bastasse, l’incendio ha divorato la macchia mediterranea della zona.
«Sono preoccupato sul rischio che un nuovo incendio possa svilupparsi nell’area del boschetto di Piri-Piri, che si estende nel territorio del Comune di Maruggio in un cordone demaniale di circa 6.000 metri (5.000 metri di proprietà privata e per 1000 metri di proprietà demaniale). Partendo dal presupposto che è “meglio prevenire che curare”, richiamo l’attenzione sulle condizioni di totale abbandono in cui versa questo altro meraviglioso patrimonio un tempo rigoglioso ed ora, a causa del suo stato di abbandono, nel più totale degrado ambientale e igienico sanitario».
Carrieri auspica la realizzazione dei “viali parafuoco” e la pulizia annuale dell’intera area boschiva. Intanto, dopo il suo ennesimo esposto, vi è già stato un altro sopralluogo da parte del Corpo Forestale della Stato, dei Vigili del Fuoco e dei Vigili Urbani di Manduria.










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