venerdì 20 settembre 2024


05/07/2012 07:42:09 - Avetrana - Attualità

L’iniziativa promossa dall’Associazione Genitori di Avetrana

 
Chi pensa sia impossibile che la realtà superi talvolta la fantasia è prontamente smentito. Da che cosa? Ma, da un banalissimo tappo insieme al parentado. Tutti pazzi per i tappi e per una buona causa: dare ai diversamente abili l’opportunità di fare sport. La singolare iniziativa è partita, neanche a dirlo, dalla sede Age di Avetrana, presieduta da Anna Leobono non nuova a trovate in stile… di che pasta sei fatta.., che, è proprio il caso di sottolinearlo, non nei bauli delle nonne è andata a frugare, ma nella spazzatura, nelle buste della spesa, nelle dispense di casa altrui per la serie, non c’è mai limite alla faccia tosta, se quella di bronzo non basta a sensibilizzare la popolazione al problema delle barriere alla diversa abilità.
Titolo del progetto: “Vivere senza barriere, nella testa e nel cuore! Raccogli un tappo … per un sogno !”.
Il progetto, presentato ufficialmente tra i suffumigi di detersive e bevande, è stato presentato lo scorso 17 giugno ed ha raccolto da subito le adesioni oltre che dell’Age, anche quelle dell’alto Patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Taranto, del Comune di Avetrana, del Forum Familiare del C.S.V di Taranto e dell’associazione Vivere senza barriere di Salvatore Sgura.
La missione, tutt’altro che impossible, chiara e senza equivoci: raccogliere tappi, venderli e incassare denaro da investire in quelle politiche di abolizione di barriere architettoniche che, se imposero a Cenerentola di ritrasformare la zucca in carrozza, negano a tanti concittadini del villaggio globale di darsi allo sport, specie se impediti fisicamente, causa smacchi della natura o per cause indotte dal destino.
Bella sfida, soprattutto se ci si propone di fare di un piccolo centro come quello di Avetrana, in coda, ma solo per posizione geografica della provincia di Taranto, il capoluogo di cotanta ambizione, spesso sommersa dall’indifferenza delle istituzioni al grido: “ Il problema non è mio , grazie !!! Ed ai genitori chi ci pensa?
Ed a loro, i protagonisti, costretti a confrontarsi con la vita solo tra set impari di sfide già perse, quando non si è al meglio delle proprie potenzialità? Tanto vale rimboccarsi le maniche e mettersi dalla parte dei più deboli, per fare eco ai loro bisogni, passando attraverso le principali agenzie educative, in primis la scuola, per poi chiamare all’appello il resto, cioè il territorio, le istituzioni, la asfissiante burocrazia, senz’altro il nemico numero uno per diritti negati nella polvere di protocollo rimbalzo ora dell’una, ora dell’altra coloritura politica, quando come Pilato dichiara a gran voce: “Ma allora non c’ero io in quel dato posto, per sbloccare quella tale pratica”, sempre che la solita giaculatoria non imperversi come l’apostrofo rosa tra le parole ti amo: Ma lei non sa chi sono io, o con chi sta parlando, io che ho combattuto la battaglia dei cavoli verdi”… Insomma cose già sentite. Nel frattempo che le sirene facciano il loro compito, non ci resta che raccogliere tappi: di detersivo, bevande, di spray, sostanze detergenti, del l’ovetto kinder, i contenuti dei rullini fotografici ed i più dolci tappi di Nutella e Nesquik, sempre buoni anche dopo essere stati lavati.
Tranquilli! Un compratore già c’è: si tratta dell’imprenditore di Manduriaplast, il quale si è proposto di acquistare tappi e non solo. Il dottor Antonio Lodedo ha fatto partire la raccolta con un personale contributo e collocando in punti strategici i contenitori per la raccolta dei tappi. Quindi forse non si vincerà la classica tovaglia o improbabile oggetto Kitsch non certo hi-tech, ma almeno avremo contributo a sposare una buona causa, se non con il minimo impegno di forze, qualche surplus nella spesa in fatto di tappi da investire in una buona azione.
Almeno quando ci verrà da dire che ci sentiamo come un tappo, sapremo di aver detto la verità. Buon tappo a tutti e d’estate, con Caronte e Scipione la canicola combattiamola con i tappi. Buona raccolta a tutti e saremo amici di tappo per sempre come il Trilogy.
 
Mimmo Palummieri










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