martedì 26 novembre 2024


07/07/2012 08:02:09 - Provincia di Taranto - Attualità

Due anni addietro è iniziata una campagna di “dolphinwatching” condotta in mare nel modo meno invasivo possibile, con la registrazione dei dati e persino delle “voci” dei delfini

 
La passione può fare miracoli, come riuscire a portare i delfini dal mare di Taranto fino a Roma. Non nella vasca di un delfinario, ma a “Cortoacquario” il più prestigioso Festival Internazionale di documentari dedicati al mare che, giunto alla sua sesta edizione, è in corso in questi giorni a Roma.
È il miracolo riuscito a un gruppo di appassionati del mare tarantini che oltre due anni addietro hanno dato vita a Jonian Dolphin Conservation, una associazione (www.joniandolphin.it) il cui fine principale è studiare e tutelare i delfini presenti nel mare di Taranto.
Presidente è Carmelo Fanizza, laureato in Scienza della Maricoltura discutendo la tesi “Le scogliere sommerse delle Isole Chèradi”, che spiega la genesi del progetto: “da anni organizzo escursioni in mare per i turisti, e quasi ogni volta incontravamo, tra lo stupore e l’entusiasmo degli ospiti, delfini di varie specie. Da qui l’idea di monitorare questa presenza e documentarla a fini scientifici”.
Parlando con alcuni amici profondi conoscitori dell’ambiente marino nei suoi aspetti più disparati, nel tempo Fanizza ha composto un gruppo di lavoro in cui tutti (studiosi, operatori, professori universitari e skipper professionali) mettono le loro esperienze ed attitudini a disposizione della “ricerca” intesa nel senso più profondo del termine, operando direttamente sul campo per raccogliere dati e informazioni sui delfini presenti nel mare di Taranto, con l’unico scopo di creare la consapevolezza nell’opinione pubblica che bisogna proteggerli.
Due anni addietro è così iniziata una campagna di “dolphinwatching” condotta in mare nel modo meno invasivo possibile, con la registrazione dei dati e persino delle “voci” dei delfini; un dato su tutti: l’anno scorso è stata registrata una percentuale di successo del 98%! Nel Golfo di Taranto si incontrano per lo più Stenelle, una specie comune di delfino, anche se non sono mancati gli avvistamenti di Tursiopi e Grampi, in gran parte dei casi a poche miglia dalla costa, anche in acque prospicienti la zona industriale.
“La particolare conformazione batimetria del Golfo di Taranto – spiega Carmelo Fanizza – con profondissimi canyon sottomarini, agevola la presenza di delfini anche sottocosta. Jonian Dolphin Conservation, inoltre, ha aderito all'iniziativa OBIS-SEAMAP, rendendo disponibili e pubblici i dati degli avvistamenti di cetacei nel database online internazionale OBIS-SEAMAP”.
“Tutelare” significa anche sensibilizzare l’opinione pubblica, e per questo da un lato vengono imbarcate persone nelle uscite in mare di “dolphinwatching”, anche diversamente abili, da un altro è stato prodotto il film-documentario “I Delfini di Taras”, che Carmelo Fanizza descrive come “un tributo doveroso alla nostra città, troppo spesso denigrata e relegata nelle prime pagine dei servizi nazionali esclusivamente per i suoi problemi di inquinamento... Un tributo doveroso ad uno dei simboli di Taranto, il delfino, del quale ci siamo dimenticati e del quale ignoriamo la reale presenza nei nostri mari”.
La realizzazione del docu-film ha impegnato lo staff della Jonian Dolphin Conservation per oltre due anni, fondamentale l’apporto del montatore Ivano Morelli che ha anche effettuato parte delle riprese, e vi hanno partecipato anche la “voce” dello speaker RAI Nicola De Gregorio e il musicista Maurizio Lomartire per la realizzazione della colonna sonora con musiche originali.
Prima “uscita” per “I Delfini di Taras” è il Festival internazionale “Cortoacquario” in corso a Roma, ma già in agosto parteciperà alla prima edizione del LIFF (Leuca International Film Festival), mentre in autunno è prevista la sua partecipazione al Festival Mondial de l'Image Sous-Marine di Marsiglia e, infine a febbraio tornerà a Roma per il Festival Internazionale del Mare “Pelagos”.
“Il nostro documentario - conclude Carmelo Fanizza – vuole essere un nostro primo piccolo contributo affinché Taranto si trasformi da “città sul mare” a “città di mare”.










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