martedì 24 settembre 2024


26/07/2012 06:38:53 - Provincia di Taranto - Attualità

Sciopero e sit in davanti alla sede: bloccate strade statali 7 e 106

 
I sindacati Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno indetto uno sciopero immediato dei lavoratori dell’Ilva con presidio davanti allo stabilimento per manifestare il disagio e la preoccupazione dei dipendenti del Siderurgico sul loro futuro occupazionale. Nel capoluogo ionico da giorni circolano voci di un imminente sequestro degli impianti che potrebbe essere disposto dalla magistratura a seguito dei risultati delle perizie sull'inquinamento ambientale.
 
Il 30 marzo scorso, in occasione della chiusura dell’incidente probatorio legato all’inchiesta a carico dei vertici dell’Ilva per disastro ambientale, 8.000 operai e impiegati del Siderurgico manifestarono per le strade della città con un sit-in conclusivo sotto la sede del Comune.
 
ORE 11:00 - BLOCCATI ACCESSI ALLE STATALI
Migliaia di lavoratori dell’Ilva di Taranto sono usciti dallo stabilimento, in coincidenza con lo sciopero proclamato dai sindacati di categoria, e hanno bloccato gli accessi alla statale 106, che porta in Calabria, e alla statale 7 Appia per Bari.
I lavoratori attendono la decisione della magistratura ionica su un possibile sequestro dello stabilimento per violazione delle norme a tutela dell’ambiente. Attualmente in fabbrica è rimasta una parte dei dipendenti dell’area a caldo, dove entrano in azione le 'comandatè per tutelare l’integrità degli impianti. Le zone interessate dalla manifestazione sono presidiate da poliziotti e carabinieri; la circolazione dei veicoli viene deviata su strade secondarie.
 
OREA 14:00 - TERMINATO IL BLOCCO
E' terminato, alla fine delle due ore di sciopero programmate dai sindacati Fim, Fiom e Uilm, anche il blocco della statale 106 e della statale 7 Appia da parte di cinquemila lavoratori dell’Ilva che avevano aderito alla manifestazione. Resta invece il presidio permanente di una rappresentanza di sindacalisti ed operai sul cavalcavia davanti alla direzione dello stabilimento.
 
In città c'è grande attesa per le decisioni della magistratura che potrebbe disporre il sequestro degli impianti dell’area a caldo, in seguito all’esito delle perizie sull'inquinamento disposte nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici dell’azienda.










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