Gip: “Gravissimi danni alla salute dettati dalla logica del profitto”
Il gip Patrizia Todisco – secondo quanto apprende l’Ansa – ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d’uso) degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto e misure cautelari per alcuni indagati nell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. I provvedimenti non sono stati ancora eseguiti.
Intanto, 8mila operai sono pronti a uscire dallo stabilimento e manifestare sulle statali Appia e 106. I sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm stanno preparando la mobilitazione avendo avuto sentore che possa essere ormai imminente la notifica del provvedimento da parte dei carabinieri.
Il gip Todisco ha firmato il provvedimento di sequestro senza facoltà d’uso dell’intera area a caldo dello stabilimento siderurgico Ilva. I sigilli sono previsti per sei reparti: parchi minerali, le cokerie, l’area agglomerazione, l’area altiforni, le acciaierie e la gestione materiali ferrosi. Sono state individuate anche tre figure tecniche (due funzionari dell’Arpa Puglia e uno dei Dipartimenti di prevenzione dell’Asl di Bari) che dovranno sovrintendere alle operazioni e garantire il rispetto delle norme di sicurezza.
Della gestione delle fasi che attengono al personale si occuperà un commercialista e revisore contabile.
ARRESTI DOMICILIARI PER 8 DIRIGENTI, TRA CUI EMILIO RIVA: ECCO I NOMI
Sono otto gli indagati nei confronti dei quali il gip di Taranto Patrizia Todisco ha disposto la misura degli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine sullo stabilimento Ilva di Taranto, che ha subito oggi il sequestro di sei reparti a caldo.
Si tratta del patron dell’Ilva Emilio Riva, di suo figlio Nicola, ex presidente dello stabilimento fino a due settimane fa ed ex consigliere delegato, di Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento, di Marco Andelmi, capo area parchi, di Angelo Cavallo, capo area agglomerato, di Ivan Dimaggio, capo area cokerie, Salvatore De Felice, capo area altoforno e Salvatore D’Alo, capo area acciaieria 1 e 2 e capo area Crf.
Nel corso della manifestazione che si è svolta davanti alla Prefettura si sono verificati momenti di tensione in seguito alla contestazione di un gruppo di manifestanti. Il prefetto, secondo fonti sindacali, avrebbe cercato di rasserenare gli animi confermando l’impegno del governo per le bonifiche e l’ambientalizzazione del Siderurgico. L’accordo di programma firmato a Roma, secondo Sammartino, dovrebbe scongiurare lo spettro del licenziamento. I lavoratori hanno deciso comunque di proseguire la protesta.