Carmelo Fanizza, presidente dell’associazione tarantina Jonian Dolphin Conservation, da oltre tre anni ha avviato una campagna di dolphin watching nel Golfo di Taranto
È la serata che non ti aspetti. Oltre trecento persone in una ventilata, o meglio ventosa, serata allo Yachting Club San Vito di Taranto per la prima proiezione de “I Delfini di Taras”, il primo documentario dedicato alla presenza di questi cetacei nel Golfo di Taranto.
Tanta la curiosità, e tanta la meraviglia: “come, i delfini in Mar Grande? Persino davanti la Rotonda del Lungomare? È possibile vederli?
Un pubblico eterogeneo con tanti giovani, da sempre i più sensibili alle tematiche ambientali, ma anche famiglie che hanno portato i bambini a vedere un documentario sui “delfini tarantini”.
Si tratta proprio di “delfini tarantini” perché, come spiega Carmelo Fanizza, presidente dell’associazione tarantina Jonian Dolphin Conservation che da oltre tre anni ha avviato una campagna di dolphin watching nel Golfo di Taranto, “non solo abbiamo una percentuale di avvistamento elevatissima, il 98% delle uscite in mare, ma alcuni esemplari, identificabili dalla pinna, sono stati avvistati numerose volte nell’arco di due anni, eventi che ci portano a pensare che alcuni branchi ormai siano diventati stanziali”.
La Jonian Dolphin Conservation è un’associazione senza fine di lucro (www.joniandolphin.it), composta da studiosi e appassionati jonici, il cui fine principale è studiare e tutelare i delfini presenti nel mare di Taranto.
I dati raccolti nelle periodiche campagne di dolphin watching sono disponibili sul web nel database internazionale OBIS-SEAMAP: “sulla mappa mondiale che riporta online gli avvistamenti – spiega emozionato Carmelo Fanizza – fino a tre anni fa l’area di Taranto era bianca, mentre ora, grazie ai nostri sforzi ha lo stesso colore della Liguria dove c’è il Santuario dei Cetacei: una bella soddisfazione!”
Nella serata, presentata da Matteo Dusconi, a fare gli “onori di casa” è Gianluca Piotti, amministratore dello Yachting Club San Vito, per il quale c’è da sperare che la presenza dei delfini nei nostri mari possa contribuire al rilancio turistico del nostro territorio.
Il clou della serata è ovviamente la proiezione de “I Delfini di Taras”, un docu-film di 20 minuti che ha impegnato lo staff della Jonian Dolphin Conservation per oltre due anni, fondamentale l’apporto del giovane tarantino montatore Ivano Morelli che ha anche effettuato parte delle riprese.
Presentando il documentario Carmelo Fanizza ha spiegato che “per la Jonian Dolphin Conservation “tutelare” significa anche sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di “preservare”, e per questo da un lato nelle uscite in mare di dolphin watching imbarchiamo persone, anche diversamente abili, da un altro abbiamo prodotto “I Delfini di Taras” che illustra il rapporto della nostra città con il mare e la presenza dei delfini nel Golfo di Taranto”.
“I Delfini di Taras” inizia con un breve excursus storico sull’antico legame tra Taranto e questi cetacei, partendo proprio dal mito di Taras fondatore della Magna Grecia giunto sulle nostre rive su un delfino. Poi presenta la soluzione attuale dei nostri mari che, pur presentando aree degradate, continuano a essere densamente popolate da tantissime specie.
Dopo aver illustrato la particolare conformazione batimetrica del nostro mare, con profondissimi canyon sottomarini che arrivano fin sotto costa, favorendo così la presenza di specie pelagiche, il docu-film presenta poi l’attività di dolphin watching portata avanti da tre anni dalla Jonian Dolphin Conservation, autofinanziandosi, con onerose “uscite in mare” nel corso delle quali la interazione con i delfini viene limitata a soli 20 minuti per non assillarli.
Scorrono così immagini mozzafiato, anche subacquee, di branchi di delfini ripresi nel Golfo di Taranto, alcune “girate” persino a soli trecento metri dal Lungomare del capoluogo, mentre si alternano le “voci” dei delfini registrate con l’idrofono e le musiche originali composte da Maurizio Lomartire. La voce dello speaker RAI Nicola De Gregorio spiega come la “studio” sia il primo e fondamentale passaggio per acquisire le conoscenze per poter poi tutelare e preservare, anche nei nostri mari, questi meravigliosi cetacei.
Carmelo Fanizza descrive “I Delfini di Taras” come “un grande messaggio di speranza per la nostra comunità che, pur ignorandole a volte, dispone di tante risorse delle quali finora non ha saputo cogliere le enormi potenzialità”.
Dopo l’anteprima nelle scorse settimane al Festival internazionale “Cortoacquario” di Roma, e poi la “prima mondiale” di giovedì scorso allo Yachting Club San Vito, nei prossimi giorni il docu-film “I Delfini di Taras” parteciperà alla prima edizione del Leuca International Film Festival, e poi in autunno al Festival Mondial de l'Image Sous-Marine di Marsiglia.