Degna di nota la performance dei Low Four Quartet
Domenica si è tenuto ad Avetrana l' “Avetrana Wine Festival 2012”.
Questa manifestazione è nata grazie all’associazione locale no profit “Gruppo del Sur”. L’evento è stato costruito su un percorso cultural-enogastronomico abbinato ad esibizioni musicali di diverso genere, come ad esempio: pizzica, folk, disco music, jazz e altro ancora.
La tanta gente presente ha partecipato con molto piacere a questo avvenimento, sia dal punto di vista enogastronomico, che sotto l’aspetto musicale. Una buona fetta di pubblico si è riversato sul suggestivo sagrato della Chiesa Madre per ascoltare il concerto dei Low Four Quartet, formazione di stampo jazzistico ed importante realtà del panorama musicale tarantino. Questo quartetto, che all’interno del suo repertorio spazia dal Jazz al Latin Jazz, dal Funk alla Fusion, al Blues, è composto da: Giuseppe Mazza (tromba), Giuseppe Chiaradia (chitarra), Antonio Cascarano (basso), Mino Inglese (batteria). In questa circostanza, però, il Line-Up ha visto al basso Emidio Di Maio.
La band ha omaggiato diverse leggende del jazz come Herbie Hancock, Miles Davis, Sonny Rollins, Kenny Dorham, Wayne Shorter, John Coltrane e tanti altri ancora; suonando tutti gli standards più noti di questi grandissimi mostri sacri. Proprio per via della versatilità che questa formazione ha più volte dimostrato di possedere, gli astanti hanno particolarmente gradito la musica che i Low Four Quartet hanno proposto; anche e soprattutto per merito delle capacità artistiche dei musicisti che compongono questo quartetto di tutto rispetto. Giuseppe Mazza alla tromba, particolarmente ispirato su “Blue Bossa” (Kenny Dorham), dove ha sviluppato un solo ricco di espressività, lirismo e musicalità, ma allo stesso tempo molto energico nei soli su brani funkeggianti come Cantaloupe Island e Watermelon Man. Giuseppe Chiaradia alla chitarra, autore di una variazione sul tema di “Autumn Leaves” veramente assai interessante, oltre ad essere protagonista di gradevolissimi soli con frequente uso di progressioni armoniche che fanno venire in mente lo stile di Pat Metheny. Ottimo, per giunta, nei suoi riff funky molto accattivanti, dove ha messo in luce la sua padronanza ritmica. Emidio Di Maio al basso, musicista di estrazione classica, ma molto abile nello spaziare dal jazz, alla bossa nova, al funk. Ricorrente l’utilizzo del vibrato sul basso, probabilmente dovuto ai suoi studi classici, sia nell’accompagnamento, che nelle improvvisazioni. Impeccabile nell’intonazione, incisivo ritmicamente sui pezzi funky, ma altrettanto estremamente pulito e preciso nella scansione dei quarti (walking bass), in modo particolare nei fast. Mino Inglese alla batteria, dotato di un drumming sicuro, sanguigno nel funk, trascinante nel latin jazz ed assai godibile nello swing che suona con gran gusto.
Degna di nota la versione proposta dai Low Four Quartet di “Night and Day”, basata su un calypso molto simile a quello di “St. Thomas” di Sonny Rollins, in cui Mino Inglese ha lanciato lo swing sul quale si sono alternati i soli di Giuseppe Mazza e Giuseppe Chiaradia; dimostrando, pertanto, di possedere una grande naturalezza e poliedricità nel passare da un ritmo all’altro.
Tirando le conclusioni, si può tranquillamente asserire che questo Wine Festival 2012 avetranese è realmente riuscito nell’intento di fondere gastronomia e musica, ottenendo un consenso di pubblico davvero notevole, grazie in modo particolare al “Gruppo del Sur”, fautore dell’evento, e a tutti gli artisti che hanno preso parte alla manifestazione, Low Four Quartet su tutti.
Stefano Dentice