martedì 26 novembre 2024


15/08/2012 21:57:10 - Provincia di Taranto - Attualità

Da domani riprende la vertenza Taranto

 
Una lunga vigilia di ferragosto quella di ieri nel triangolo Taranto, Bari e Roma tra cronaca rosa e stretta attualità. Intanto sono state impugnate le sentenze del Gip Patrizia Todisco da parte dei legali dell’Ilva, che hanno presentato i rispettivi ricorsi al Riesame. Si tratta dei provvedimenti che imponevano il blocco della produzione dell'area a caldo dello stabilimento e della cancellazione della carica di Bruno Ferrante a custode dello stabilimento per conflitto di interesse, incarico poi passato a Mario Tagarelli dell’Ordine dei Commercialisti.
I ricorsi presentati dagli avvocati di parte giudicano illegittimo l’intervento del Gip giunto ultra petita, cioè andato oltre le competenze spettanti rispetto a quanto stabilito dal Riesame e pertanto soggetto ad annullamento, poichè viziato in punto di diritto. Le stesse sentenze del 12 agosto sono giunte al Ministero di Giustizia su richiesta del Ministro Guardasigilli Severino, a sua volta sollecitata dal premier Mario Monti per esaminare negli uffici di competenza la formalità e la sostanza delle due sentenze firmate Todisco per ravvisare eventuali abusi sanzionali dal punto di vista disciplinare.
Venerdì 17 agosto vertice nella Prefettura di Taranto alla presenza dei Ministri Clini e Passera, il presidente Vendola, i sindaci dei comuni interessati alle indagini da cui risulta il nesso di causa effetto Ilva aumento della percentuale dei malati di cancro, esponenti delle istituzioni locali, sindacati di categoria ed il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto, Franco Sebastio.
Spaccatura tra i sindacati: la Fiom dice no ai blocchi stradali selvaggi ed ad altre iniziative autogestite prima del vertice di venerdì. La sigla sindacale, a differenza di Film, Cisl, Uil, ritiene che l’interlocutore non sia il magistrato che sta facendo il suo lavoro in nome della pubblica salute, ma i vertici Ilva.
Ieri altro blocco di circa due ore sulla S.S 7 da parte di uno sparuto gruppo di operai, un centinaio, aderenti alle sigle citate che hanno dichiarato di essere pronti a tutto per il bene delle proprie famiglie se i tentativi d'intesa e mediazione sul futuro dell’Ilva falliranno, stretti come sono tra il bisogno di garantire il pane quotidiano a mogli e figli e l’esigenza di garantire loro la salute.
Assemblea bocciata per ieri: l’Ilva fa sapere che le dieci ore a disposizione sono già state concesse e perciò tutto di rinventarsi. Altri blocchi previsti per domani tra il botta e risposte della parti a favore o non della chiusura dello stabilimento.
 
Mimmo Palummieri










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