«Una rete per attenuare i controlli»
Sarebbero 13 tra politici e funzionari pubblici gli indagati per concussione e corruzione in un'inchiesta bis sul sistema che sarebbe stato creato da uomini dell'Ilva per attenuare i controlli sullo stabilimento tarantino.
L'inchiesta ruota intorno all'addetto alle pubbliche relazioni Ilva, Girolamo Archinà, licenziato dall'attuale presidente della società, Bruno Ferrante, quando - alcune settimane fa - sono state pubblicate le prime intercettazioni che riguardavano il suo coinvolgimento nelle indagini.
In alcune intercettazioni telefoniche, già pubblicate e citate in una informativa della guardia di finanza dalla quale risulta che Archinà «riesce a perturbare l'operato degli enti pubblici riuscendo talvolta anche a pilotare i sopralluoghi e le verifiche presso Ilva». L'informativa della guardia di finanza è stata depositata al tribunale del riesame in occasione della discussione dei ricorsi presentati da Ilva contro le ordinanze di custodia cautelare del gip Patrizia Todisco, eseguite il 26 luglio scorso, per il sequestro di sei impianti a caldo dello stabilimento tarantino e la custodia cautelare degli ex amministratori della società.