In contrada “Capriola” quintali di guaine abbandonate dopo che i malviventi hanno estratto il rame
I “violentatori” dell’ambiente non vanno in … ferie.
E’ la constatazione dell’ambientalista Mimmo Carrieri dopo aver individuato altre discariche di rifiuti di ogni genere nel territorio savese.
«I violentatori dell’ambiente continuano le loro “azioni criminose e distruttrice degli ecosistemi” con risvolti anche dannosi per la salute pubblica e per il patrimonio culturale rupestre» scrive Carrieri in un ennesimo esposto. «Alcuni giorni fa avevo segnalato al sindaco Dario Jaia, all’assessore all’Ecologia Fabio Pichierri e alla responsabile della Polizia Municipale, ten. Luigina Soloperto, la presenza di alcune discariche presenti a macchia di leopardo in alcuni terreni agricoli ricadenti nel territorio del Comune di Sava, nello specifico in contrada “Capriola”. Qui, oltre a pneumatici, grossi tubi gommati e altro materiale plastico, sono stati scaricati circa tre quintali di guaina (sguainata dal rame, molto probabilmente di provenienza furtiva) contenuti in 16 grossi sacchi di celophan».
Giovedì c’è stato il sopralluogo di vigili urbani.
«Ai fini della verifica dello stato dei luoghi, sono stati effettuati, insieme ai vigili urbani, i sopralluoghi indispensabili anche per l’individuazione dei proprietari dei terreni agricoli che purtroppo, a causa della controversa legge 152/06 sulla tutela ambientale, dovranno bonificare le aree interessate dall’inquinamento a proprie spese e, qualora non dovessero provvedervi, sarà compito del Comune ripulire il sito con addebito delle spese alle proprietà.(insomma il danno e la beffa!).
Purtroppo non mi stancherò di ripetere che la totale mancanza di “senso civico” di questi “attentatori del patrimonio naturale” è l’unica causa dalla quale scaturiscono questi ignobili comportamenti. Ora mi auguro che al più presto vengano bonificate le aree interessate dall’inquinamento affinché non si ripeta quanto spesso è accaduto e cioè: demandare le bonifiche ai “piromani” attraverso l’elemento fuoco, con gravi danni alla salute pubblica derivanti dalla diossina che andrebbe a sprigionarsi nell’aria attraverso i fumi di un malaugurato incendio».