venerdì 20 settembre 2024


29/11/2008 09:50:29 - Avetrana - Attualità

«Per combattere il cancro bisogna risalire alle cause.

Ma né le case farmaceutiche, né i medici hanno interesse a farlo…»
 
Uniti, contro ogni forma di inquinamento.
Da Avetrana è partita, giovedì sera, una forte richiesta di meglio bilanciare i rapporti conflittuali fra lavoro e ambiente, fra sviluppo e salute, che attualmente penalizzano sempre più la salute dei cittadini.
Alla vigilia della grande manifestazione che si terrà oggi a Taranto, ad Avetrana è stato dimostrato, grazie ai dati illustrati dalla ricercatrice ISAC del CNR di Lecce, dott.ssa Cristina Mangia, quanto siano letali le emissioni di sostanze inquinanti dai “camini” dell'Ilva e di Cerano.
«Quanto più alti questi “camini” sono» ha fatto notare la dott.ssa Mangia mostrando una simulazione dinamica della distribuzione degli inquinanti al suolo, «più il vento riesce a trasportarli anche a diverse decine di chilometri di distanza, con effetti, quindi, che non colpiscono solo la gente che abita e vive nella zona dei complessi industriali. Queste sostanze cadono su territori lontani e solo a distanza di tempo si scoprono gli effetti letali sulla popolazione».
Non è stato un caso, infatti, se Rino Giangrande, presidente dell'associazione Grande Salento (che ha promosso l’iniziativa) ha ricordato come nel versante orientale della provincia siano in sensibile aumento i casi di tumori alla tiroide (in sala erano presenti alcune rappresentanti dell’Associazione Messapica Patologie Tiroidee, appena costituita a Manduria).
Il consigliere provinciale Luigi Conte ha rimarcato, invece, l'incisivo provvedimento emanato recentemente dalla Regione Puglia, che impone alle industrie di adeguarsi al limite di emissioni di sostanze inquinanti in vigore in Europa, più rigoroso rispetto a quello in vigore in Italia.
L’assessore provinciale all’Ambiente Peter Giacovelli ha espresso il proprio dissenso al nucleare, indicando, invece, come materie prime del nostro territorio la costa, le colline e le produzioni tipiche (dal mandarino al Primitivo). Poi sono intervenuti due oncologi: Maurizio Portaluri e Giuseppe Serravezza. Particolarmente interessante quest’ultima relazione.
«Fatti conti, oggi si muore di cancro molto di più rispetto al passato. E’, vero, si curano circa il 50% dei malati di cancro, ma il numero dei morti è molto superiore rispetto al passato. E l’aumento si è verificato soprattutto al sud. E’ come se mettessimo dell’acqua in tinello senza fondo: non si riempirà mai. Dobbiamo allora chiederci: ma cosa si fa per combattere il cancro? La prevenzione? Si, ma non basta. Prevenire significa far si che il cancro non compaia. Prevenire significa anche accorgersi prima che c’è il cancro. Bisogna allora applicare la prevenzione primaria, andando alla radice: risalire alle cause del cancro ed estirparle. Ma si preferisce non spendere soldi per arrivare alle cause del cancro, perché nessuno ha interesse a farlo» ha dichiarato. «Nè le case farmaceutiche (che hanno interesse a vendere i medicinali), e neppure i medici, che hanno interesse che ci siano i malati da curare. Sulle malattie infettive, invece, si è risalito, da tempo, alle cause e tante malattie infettive sono state debellate. Lo Stato, in tema di cancro, ha abdicato da tempo. Siamo noi che dobbiamo reagire».
Ha poi auspicato una presa di coscienza popolare su questi temi.
«Prima Vendola aveva dato tempo sino al 2014 all'Ilva per adeguarsi alle soglie di emissioni consentite dall’Unione Europea. Solo grazie alle proteste delle associazioni tarantine c’è stato un passo indietro. E poi non accetterò mai che Vendola, da un canto faccia una legge per ridurre le emissioni di diossina a Taranto, e dall’altro, perché nel leccese c’è un industriale di sinistra, autorizzi 12 centrali a biomasse da 25 megawatt l’una. Che senso ha fare battaglie contro il nucleare, fare battaglie contro l’Ilva e, poi, avere come regalo 12 centrali di questo tipo».
Il dott. Serravezza ha poi concluso il suo intervento sulle cause di tutti i tumori.
«Il 90% dei tumori è legato all’inquinamento ambientale. Molto spesso le cause dei nostri tumori stanno di fronte a noi, ma non è possibile coglierle, in quanto gli effetti si producono molto tempo dopo. Dovremmo fare come Londra, dove, fra tre anni, nessun auto entrerà nel centro della città. Seguendo queste misure sempre più restrittive, a Londra c’è una diminuzione del 3-4% di cancro al polmone ogni anno. Io credo che le misure contro il cancro non si adottino dal Ministero della Salute, ma quelli per l’Ambiente, per l’Economia e per l’Industria. Sono i modelli di sviluppo economico che determinano l’aumento o il contenimento dei casi».
Infine il sindaco Mario De Marco si è soffermato sulle problematiche più locali.
«Sono contro il nucleare, e sono favorevole alle energie alternative pulite. Ma che ci diano gli strumenti per operare: da due anni e mezzo, ad esempio, ci sono aziende che vorrebbero investire nell’eolico, ma le lentezze e la confusione della Regione stanno bloccando tutto. Sono contro le discariche di rifiuti speciali, ma mi rendo conto che queste sono il male minore rispetto all’abbandono lungo le strade di campagna (e non solo) di amianto, batterie esauste, oli inquinanti e tanti altri rifiuti speciali. C’è però chi grida allo scandalo se si intende realizzare una discarica di rifiuti speciali ed invece è tranquillo e sereno se dappertutto si abbandono questi rifiuti, che ormai ci circondano in ogni angolo delle strade».










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