Si va dai pali degli impianti della mitilicoltura in Mar Grande al Faro di San Vito, dal fiume Chidro alla foresta fossile di Torre dell’Ovo, dalle piramidi sommerse prospicienti l’isola di San Pietro al relitto sommerso in Mar Grande, dal rifugio della tartaruga delle Isole Cheradi alla Statua del “Cristo del Mare”, dalle Vasche del Re a San Pietro in Bevagna al Citro del Galeso
Tradizionalmente lo scopo di una guida è quello di prendere per mano il lettore e guidarlo in un mondo di conoscenze ed esperienze.
Il quarantenne tarantino Vittorio Pollazzon, laureato in Maricoltura ed istruttore subacqueo professionale di MondoMare, in “Dieci percorsi subacquei da non perdere nei mari di Taranto”, il suo primo libro edito da Scorpione Editrice, riesce perfettamente in questo intento. Il volume (costo 10 euro) è disponibile nelle principali librerie ed edicole, nonché presso il Museo Marta.
In questo agile volume Vittorio Pollazzon prende per mano “fisicamente” il lettore subacqueo e lo conduce con sicurezza lungo i percorsi sottomarini indicandogli le caratteristiche, difficoltà con le loro soluzioni.
Si badi bene: è un volume principalmente destinato ai subacquei, anche ai non esperti, ma la lettura risulta piacevole ed interessante anche per l’appassionato di mare e di natura, come per il lettore curioso di sapere cosa c’è nelle profondità dei mari di Taranto.
Sono percorsi alla scoperta di dieci delle tantissime meraviglie sommerse che cela il nostro mare: un paio persino “visitabili” in apnea, la maggior parte con il brevetto subacqueo basico “Open Water Diver”, mentre solo un paio richiedono una esperienza maggiore e il supporto di una imbarcazione in superficie.
Si va dai pali degli impianti della mitilicoltura in Mar Grande al Faro di San Vito, dal Fiume Chidro alla foresta fossile di Torre dell’Ovo, dalle piramidi sommerse prospicienti l’isola di San Pietro al relitto sommerso in Mar Grande, dal rifugio della tartaruga delle Isole Cheradi alla Statua del “Cristo del Mare”, dalle Vasche del Re a San Pietro in Bevagna al Citro del Galeso.
Per ogni sito Vittorio Pollazon riporta le necessarie indicazioni tecniche per una immersione sicura e ben preparata, e, con una straordinaria competenza acquisita in innumerevoli campagne di ricerca, con precisione ed accuratezza scientifica offre al lettore gli approfondimenti sulla flora e sulla fauna marina che incontrerà.
Interessante la breve introduzione “storica” che illustra la nascita e lo sviluppo della subacquea sportiva a Taranto negli anni Sessanta, un giusto tributo ai precursori di questa disciplina, e il panorama delle attuali scuole subacquee ioniche.
In appendice la guida è completata dalla normativa di riferimento dell’attività subacquea, nonché da nozioni di base sulla norme di sicurezza da osservare nelle immersioni e sulla presenza di centri di medicina iperbarica sul territorio tarantino.
Con “Dieci percorsi subacquei da non perdere nei mari di Taranto” Vittorio Pollanzon contribuisce alla valorizzazione e alla tutela del nostro ambiente marino, ricco di affascinanti misteri e curiosità, e spesso circondati da errate convinzioni e luoghi comuni.
Sono pagine semplici, arricchite da uno spettacolare corredo iconografico, che anche nel lettore “di superficie” possono stimolare l’interesse nei confronti del mondo sommerso e dell’attività subacquea, contribuendo così alla promozione turistica.