Non solo grande industria: le organizzazioni dell’artigianato, agricoltura, commercio, servizi e turismo ricordano che l’elevato numero di imprese nei settori alternativi all’industria impone una attenta riflessione da parte delle associazioni di categoria, sui temi della riqualificazione produttiva e del risanamento ambientale
DOCUMENTO CONGIUNTO di C.L.A.A.I, Casa Artigiani, Coldiretti e Confcommercio di Osservazioni al riconoscimento dell’area di Taranto dello stato di ‘Area di crisi industriale complessa’.
Non solo grande industria: le organizzazioni dell’artigianato, agricoltura, commercio, servizi e turismo ricordano che l’elevato numero di imprese nei settori alternativi all’industria (indice di occupazione pari al 72%) impone una attenta riflessione da parte delle associazioni di categoria, sui temi della riqualificazione produttiva e del risanamento ambientale anche in vista della attuazione di programmi ed interventi decisivi per la riconversione industriale e per lo sviluppo economico-produttivo del territorio, fortemente compromesso sul piano ambientale, sanitario ed economico.
Le organizzazioni provinciali di C.L.A.A.I, Casa Artigiani, Coldiretti e Confcommercio hanno sottoscritto un Documento congiunto ‘Osservazioni al riconoscimento dello stato di ‘Area di crisi industriale complessa’, attinente le ricadute che le politiche ambientali, industriali e non, presenti e future, hanno sulla competitività e lo sviluppo dell’economia territoriale. Il Documento inviato all’indirizzo di Comune, Provincia e Regione (e per conoscenza ai Ministeri dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Infrastrutture e Trasporti, Sviluppo Economico, Difesa, Politiche Agricole, Salute) contiene le indicazioni e le proposte operative che le Associazioni firmatarie si riservano di esplicitare nelle sedi di consultazione del partenariato socio-economico.
OSSERVAZIONI AL RICONOSCIMENTO
DELLO STATO DI ‘AREA DI CRISI INDUSTRIALE COMPLESSA’
49.608 imprese iscritte, su un totale di 54.932 imprese, nei settori dell’ agricoltura, artigianato, commercio, turismo, trasporti e servizi – Registro delle Imprese della Camera di commercio del dicembre 2011- per un indice di occupazione di oltre il 72%. Alla luce di tali dati è opportuno riconsiderare i riflessi e le ricadute che le politiche ambientali hanno sulla competitività dei territori e sulla crescita dell’economia alternativa a quella industriale.
Gli Organi dirigenti delle organizzazioni provinciali di C.L.A.A.I. delegazione di Taranto, Casartigiani Taranto, Coldiretti, Confcommercio Imprese per l’Italia, riunitesi per esaminare la grave situazione di criticità ambientale e sanitaria, venutasi a creare nel territorio della città di Taranto, dichiarata ‘Area di crisi industriale complessa’ – Decreto legge n.129 del 7 agosto 2012- affermano quanto segue:
- considerato che il recupero e la valorizzazione delle aree industriali urbane contaminate rappresenta uno dei cinque punti della strategia per lo sviluppo sostenibile dell’Italia che il Ministero per l’Ambiente indica per il piano nazionale di crescita che sarà prossimamente discusso dal Governo;
- atteso che il territorio di Taranto già nel 1998 veniva individuato tra i siti di bonifica di interesse nazionale a causa dell’alto livello di inquinamento dell’area (Legge 426 ‘Nuovi interventi in campo ambientale), e che nel 2000 il Ministero dell’Ambiente individuava il SIN ‘Taranto’- Sito di Interesse Nazionale;
- considerato che le situazioni di criticità ambientale attengono la complessità del polo industriale di Taranto nel quale sono presenti insediamenti produttivi di varie tipologie industriali quali: industrie siderurgiche, cementiere, raffinerie, marittimo-militari di interesse nazionale e non sempre in linea con i canoni ed i principi dello sviluppo sostenibile;
- visti i vari protocolli di intesa tra Enti, tra i quali quello sul SIN del novembre 2009 e quello ultimo del luglio 2012 tra Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Infrastrutture e Trasporti; Sviluppo Economico; Coesione Sociale; Regione Puglia; Provincia di Taranto; Comune di Taranto; Commissario Straordinario del Porto di Taranto finalizzato a condividere la strategia di bonifica dell’intero sito di Taranto;
- riconosciuto che l’area industriale di Taranto è ‘Area in situazione di crisi industriale complessa’ (Decr.-legge n.129 agosto 2012- Disposizioni urgenti per il risanamento ambientale di riqualificazione del territorio della città di Taranto);
si evidenzia la necessità, nel medio e lungo periodo, di rivedere le politiche industriali e di sviluppo economico del territorio presenti e future, e di porre le basi per un coinvolgimento delle parti sociali ed economiche sui temi attinenti la bonifica, la ambientalizzazione e la riqualificazione di Taranto.
Ne consegue la necessità che :
1) la politica e le forze sociali si facciano portatrici di una vision del territorio e dello sviluppo che traguardi mete che vadano oltre la ‘crisi dell’industria siderurgica’, e che superino l’attuale tendenza a circoscrivere al binomio ‘ambientalizzazione grande fabbrica/lavoro’, l’azione di confronto con il Governo;
2) si avvii una pianificazione delle strategie di sviluppo economico che faccia riferimento alle altre risorse del territorio (il mare, l’agricoltura, il turismo, il commercio, l’artigianato ) unica vera ‘industria pulita’, in una prospettiva di crescita futura che privilegi la sostenibilità ambientale e che favorisca la riqualificazione del territorio;
3) nel confronto istituzionale sui temi dell’ambiente e dello sviluppo si preveda il coinvolgimento e la consultazione dei vari attori del territorio (forze sociali ed economiche); coinvolgimento che non può essere limitato ai Sindacati e a Confindustria, soggetti che in questi anni hanno svolto un ruolo fortemente interessato agli aspetti economico/occupazionali, inerenti la monocultura industriale siderurgica;
4) evidenziatasi, negli anni trascorsi, la inadeguatezza della Consulta per lo Sviluppo a svolgere funzioni di luogo di raccolta ed elaborazione delle linee strategiche di sviluppo economico del territorio, si rende necessaria la istituzione di un Tavolo permanente, luogo di ascolto e sintesi delle proposte delle forze sociali ed organizzazioni economiche interessate al programma di interventi ministeriali;
5) la cabina di regia dei programmi ministeriali sia coordinata da un soggetto istituzionale super partes, ma con competenza territoriale, da individuare tra Comune o Regione;
6) nell’immediato si avvii una moratoria dei programmi di crescita dei siti industriali già esistenti, subordinata alla definizione delle nuove politiche di sviluppo economico del territorio in funzione di una nuova eco-sostenibilità dello sviluppo industriale ;
7) valutata la inadeguatezza delle risorse economiche poste in essere dal decreto ministeriale, si proceda alla stipula di un Accordo di programma ad hoc per il SIN di Taranto –con il coinvolgimento dei Ministeri: dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Infrastrutture e Trasporti; Sviluppo Economico; Difesa; Politiche Agricole; Salute- che vada oltre l’emergenza e che ponga le basi per una programmazione economica nel medio e lungo periodo;
8) si individuino percorsi finalizzati – con il coinvolgimento del Ministero della Difesa- ad attrarre sul territorio nuovi investimenti (attraverso la acquisizione delle aree demaniali) necessari per la diversificazione economica.