martedì 24 settembre 2024


01/10/2012 05:33:21 - Provincia di Taranto - Attualità

Resta l’incertezza per il futuro

 
Nonostante le proteste siano solo apparentemente rientrate, il fuoco cova sotto la cenere per il complesso Ilva.
La lunga settimana di botta e risposta tra i vertici Ilva, gli operai, le sigle sindacali divise sul da farsi e il Gip Patrizia Todisco, non sono servite a scongiurare il seppur lento blocco della produzione.
La salute prima di tutto, ha dichiarato nella sua ordinanza il Gip dopo la bocciatura dell’Aia da parte della Procura di Taranto a causa dell’alto tasso di inquinamento prodotto dalle polveri e da altre componenti inquinanti emesse dal siderurgico. In realtà la nuova fiammata di polemiche è sorta come conseguenza della lievitazione dei costi per mettere a norma il colosso in senso ecompatibile che supera di molto il budget dei 400 milioni di euro previsti, ed a seguito del discutibile piano di risanamento dei custodi giudiziari, vecchia copia d’annata di un déjà vu che evidentemente non ha convinto le autorità competenti.
E, mentre si è in attesa della nuova Aia, prevista per la fine di ottobre, resta sempre alto il livello di guardia degli operai che per il momento hanno fatto affidamento sulle dichiarazioni dei vertici dello stabilimento e alle dichiarazioni dei ministri Clini e Passera, per i quali “la chiusura Ilva no grazie”, nonostante una fronda degli stessi resti sospesa a settanta metri di altezza per non abbassare i livelli di guardia sulla questione Ilva.
Migliaia di famiglie in bilico all’inizio di questo autunno che non è solo bollente per le temperature, ma per le questioni da risolvere per la tutela della salute e per il futuro di tanti operai. Insomma, una mano sulla coscienza, oltre che sulle carte, per tutto e tutti, benchè venga fatto salvo il principio dell'inviolabilità del diritto alla salute.
 
Mimmo Palummieri










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