martedì 24 settembre 2024


04/10/2012 09:59:55 - Provincia di Taranto - Attualità

“Restano da definire le risposte da fornire ai Comuni truffati e le responsabilità di chi doveva controllare i controllori”

 
«Tredici anni per far luce su una vicenda scandalosa che oggi ha finalmente prodotto i primi risultati e che due anni fa avevo denunciato con forza attraverso una interrogazione in Commissione Finanze e una serie di denuncie agli organi preposti. Una vicenda che scopre il sistema “Tributi Italia”, ma che non risarcisce i Comuni Italiani- che attendono il rientro delle tasse locali pagate dai cittadini - , non fornisce risposte ai circa 1000 dipendenti lasciati a casa dall’agenzia di riscossione e soprattutto non svela il quadro complessivo di complicità e coperture istituzionali e personali che hanno permesso a questa azienda, che di fatto doveva controllare, di agire indisturbata per molti anni».
E’ il commento dell’on. Ludovico Vico alle notizie di cronaca circa l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza che oggi ha portato all’arresto per peculato e reati fiscali di cinque persone tra cui Giuseppe Saggese, nato a Taranto ma ligure di adozione e amministratore di fatto della “Tributi Italia Spa”, la società privata concessionarie per la riscossione dei tributi che per molti anni aveva servito ben 400 comuni italiani, senza mai riversare agli enti locali i tributi riscossi per circa 90 milioni di euro.
Un lavoro quello di Vico fatto di carte e inchieste comune per comune e che dopo il caso simbolo di Aprilia in provincia di Roma e i suoi venti milioni di euro di buco, conduce sino al Comune di  Ferrandina (Matera) con un credito nei confronti di Tributi Italia di oltre un milione di euro trentacinque fino a 35 comuni pugliesi (tra questi Bari, Brindisi, Fasano, Manduria, Nardò, Bitritto – ndr), lasciati a secco dopo il mancato introito di tasse come TARSU, Tosap, ICI o multe.
«In Commissione Finanze, subito dopo la cancellazione dall’albo dei riscossori di questa società (frutto di un emendamento presentato dallo stesso Vico – ndr), avevamo anche iniziato un iter importante per aiutare i Comuni truffati – dice Vico – tema che rimane portante per il futuro di questa vicenda che non può limitarsi all’arresto dei responsabili».
L’iniziativa parlamentare di Vico, dunque, produce i primi risultati, ma lascia ancora senza risposte su alcune domande chiave.
«Le tasse pagate dai cittadini devono tornare ai Comuni vittime della truffa. Il Ministero delle Finanze, in questi anni, è rimasto inerte sulle misure relative all’albo e alle sue conseguenze in ordine alla formazione dei bilanci Comunali.  La Guardia di Finanza ha però indagato su tutto, anche sui verbali di riunione in cui sia io che l’on. Rita Bernardini del Partito Radicale, rimanevamo inascoltati. Ora la vicenda è venuta finalmente a galla. Resta però da definire il quadro complessivo di risposte da fornire ai Comuni così come rimangono senza responso i dubbi inquietanti su chi doveva controllare i controllori».










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