Gli operai attendono certezze
Hanno toccato terra gli operai Ilva appollaiati sulla torre, la più alta d’Europa, dell’altoforno 5 a 60 m. di altezza per chiedere maggiori garanzie a chi di dovere per salvare il posto di lavoro.
Bruno Ferrante, presidente del gruppo Ilva, li ha rassicurati affermando che lo stanziamento di 336 milioni di euro per l’intervento immediato di risanamento del colosso siderurgico coniuga il diritto alla salute, la salvaguardia del posto del lavoro e scongiura il blocco della produzione.
Evidentemente è ormai più funzionale la nuova Aia, dopo la bocciatura della precedente che aveva fatto scattare la serie di reazioni a catena da parte delle migliaia di operai, cui aveva fatto seguito il decreto ingiuntivo di chiusura della produzione da parte del Gip Patrizia Todisco.
Forse e dunque, siamo in dirittura di risanamento davvero, è il caso di dirlo, perchè questo sostanzioso stanziamento interviene su quelle zone di Taranto, come il rione Tamburi, maggiormente esposte all’inquinamento delle polveri provenienti dallo stabilimento e quindi a maggiore rischio di malattie cancerogene, causa di questa nuova ondata di sommosse popolari.
Tutto è bene quel che finisce bene e speriamo che questa lunga querelle, che da mesi tiene banco in Italia, possa portare una ventata di aria fresca per tutti, operai, malati, ecc.....
Mimmo Palummieri