martedì 26 novembre 2024
Il dato emerge dalle indagini di biomonitoraggio effettuate nell’area di Taranto
Oltre al latte, anche nelle cozze allevate nelle aree più.jpg)
vicine all’Ilva presentano una concentrazione di diossine superiore ai limiti di legge. Il dato emerge dalle indagini di biomonitoraggio effettuate nell’area di Taranto, nell’ambito del più ampio progetto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità. Un monitoraggio è stato predisposto sui mitili allevati in Mar Grande e nei due seni del Mar Piccolo. Il campionamento è iniziato nel mese di settembre 2010 e si è protratto sino ad ottobre 2012.
vicine all’Ilva presentano una concentrazione di diossine superiore ai limiti di legge. Il dato emerge dalle indagini di biomonitoraggio effettuate nell’area di Taranto, nell’ambito del più ampio progetto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità. Un monitoraggio è stato predisposto sui mitili allevati in Mar Grande e nei due seni del Mar Piccolo. Il campionamento è iniziato nel mese di settembre 2010 e si è protratto sino ad ottobre 2012.«La diossina si trasmette con grande velocità. Basta una settimana per contaminare una capra». Lo ha sottolineato il presidente di Peacelink Taranto, Alessandro Marescotti, presentando a Taranto i dati di uno studio francese. «E’ necessario – ha detto Marescotti - chiedere un decreto urgente che imponga in tutta Italia il limite di legge raccomandato dall’Istituto superiore della Sanità, facendo scendere il limite di diossine e Pcb da 10 nanogrammi a 4 nanogrammi per chilo di terreno».
L’ambientalista ha reso noto che nei giorni scorsi sono state soppresse altre 18 capre risultate contaminate da diossina che erano state acquistate un anno fa da un allevatore di Statte, a cui era già stato abbattuto un gregge. Dalle ricerche di un gruppo di esperti francesi è emerso che una settimana dopo i primi controlli i terreni risultavano contaminati. «Data la velocità della contaminazione che avviene su aree dove non è superato il limite di legge per i terreni di pascolo – ha osservato Marescotti – è necessario richiedere un decreto urgente» che fissi nuovi limiti di diossine».
La raccomandazione dell’Iss è congelata in attesa che i ministeri interessati lo adottino come limite di legge.
«Le restrizioni – ha aggiunto il presidente di Peacelink – sono necessarie per garantire la sicurezza alimentare e imporre l'obbligo di verifica». Gli ambientalisti hanno annunciato che porteranno in procura la documentazione riguardante gli ultimi studi sulla contaminazione da diossina.
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