Carrieri: «A causa della mareggiata che ha invaso nei giorni scorsi pericolosamente la carreggiata, si è reso necessario transennare il tratto stradale e deviare il traffico»
La barriera frangiflutti che avrebbe dovuto proteggere la costa di Torre Ovo (oltre che la stessa litoranea) si è rivelata inutile. E, forse, anche dannosa.
A ribadire questa tesi è l’ambientalista Mimmo Carrieri, il quale prende spunto da ciò che è accaduto nei giorni scorsi, quando, ovvero, vi è stata un’altra mareggiata.
«A causa della mareggiata che ha invaso pericolosamente la carreggiata, si è reso necessario transennare il tratto stradale e deviare il traffico» fa presente Carrieri. «La “barriera frangiflutti” (insieme al rinforzo delle rocce e dei muri di contenimento) era stata commissionata dalla Provincia e realizzata nel 2008 per la messa in sicurezza della strada che, a causa delle mareggiate, stava sprofondando, nonché per difendere dall’erosione il litorale di Torre Ovo. La barriera sommersa a mare fu realizzata nello specchio acqueo antistante l’arenile, in località Eden, con massi di dimensione inferiori a quelli previsti dal capitolato d’appalto e di natura di origine diversa, trattandosi di materiale edile di risulta di attività edilizia con presenza di ferro, fili di ferro agglomerati in cemento».
L’accusa di Carrieri era contenuta già in un esposto-denuncia sottoscritto dall’ambientalista nel 2008.
«Nell’ottobre del 2009, la dott.ssa Daniela Putignano, sostituto procuratore della Repubblica di Taranto, disponeva l’invio di conclusione indagini preliminari nei confronti di 8 indagati per i reati penali che vanno dal “concorso e l’abuso in atti di ufficio, truffa aggravata e danni ambientali» ricorda Carrieri. «Purtroppo, considerati i risultati, possiamo ben dire che quest’opera si è dimostrata inutile, e che gli obiettivi fondamentali per i quali era stata progettata non sono stati raggiunti! Anzi ha ulteriormente peggiorato la situazione, poiché lo smaltimento dei materiali di risulta in mare, oltre ad aver arrecato un’irreparabile danno all’ambiente marino, ha causato anche la deviazione delle correnti che, soprattutto in prossimità dell’antica porticciolo di epoca romana, hanno causato un’erosione di circa 80 metri».