Nell’ultima operazione a livello nazionale, coinvolti anche commercianti di Francavilla Fontana e Sava
4 tonnellate e mezzo di oro e 11 di argento: è questo l’esito della vasta operazione, condotta in tutta la penisola, denominata “Fort Knox”, e che ha coinvolto “commercianti” di Veglie, Francavilla Fontana, Sava, aventi probabilmente un ruolo intermediario ma comunque importante per la rete di riciclaggio che aveva il suo vertice in Svizzera.
«Appare evidente che –commenta il presidente provinciale della categoria degli Orafi di Confcommercio, Marcello Perri- il settore del “compro oro” presenta significative sacche di illegalità, naturalmente da distinguere dalle attività in regola in grado cioè di rispondere ai requisiti di tracciabilità dei preziosi, ragione per cui il settore va monitorato e seguito con particolare attenzione.
I quantitativi di merce sequestrata sono davvero impressionanti così come conferma l’organizzazione capillare e ben strutturata nelle sue modalità operative, a riprova della ‘professionalità’di chi operava nella rete e soprattutto di chi ne tirava le fila. Noi operatori del settore da anni denunciamo queste situazioni che alimentano un mercato parallelo a quello delle attività legali finalizzato alla truffa, al riciclaggio, alla frode fiscale e che arricchisce gente di pochi scrupoli, ai danni non solo di chi per motivi personali è costretto a privarsi di ricordi di famiglia, ma dello stesso Stato».
Chi compra l’oro usato dovrebbe infatti segnare su un registro il passaggio dei contanti, prendere nota dei dati del cliente, fotocopiare il documento, descrivere forma e tipo degli oggetti e rilasciare una bolla. La crisi economica e le difficoltà in cui si dibattono le famiglie sta facendo crescere il settore del “compro oro”, nel quale operano accanto alle attività in regola, attività dubbie. Da più parti si invoca una legge che regolamenti il commercio dell’oro e dei “compro oro” che stabilisca finalmente regole severe che rendano più restrittivo il proliferare di queste attività, numericamente eccessive rispetto alla stessa domanda.
Secondo il Rapporto Eurispes Italia 2011 negli ultimi due anni i negozi “compro oro” in Italia sono quadruplicati, generando un giro d’affari di circa tre miliardi di euro all’anno. I dati pubblicati confermano l’andamento crescente del fenomeno anche come forma di finanziamento alternativo al credito bancario.