Mimmo Carrieri: «Molte altre multe ora potrebbero essere annullate»
Il giudice di pace di Manduria ha accolto il ricorso di un automobilista savese relativo ad un verbale elevato perché non ha pagato la tariffa della sosta all’interno delle aree delimitate dalle strisce blu. Dopo il rigetto da parte della Prefettura dell’identico ricorso, questa sentenza (emessa dall’avv. Corrado Dinoi), potrebbe indurre decine di automobilisti ad impugnare i verbali.
Alla base dell’accoglimento del ricorso una dimenticanza della precedente Amministrazione, che, nell’ordinanza istitutiva dei parcheggi a pagamento, avrebbe dovuto indicare anche le aree di parcheggio gratuito e libero nelle immediate vicinanze.
«Questa sentenza sta a dimostrare che gran parte delle multe elevate sulle strisce blu per mancato pagamento del ticket sono illegittime e possono essere annullate facendo ricorso al Giudice di Pace» interviene Mimmo Carrieri, che ha seguito da vicino l’intera vicenda. «Le strisce blu e quelle bianche devono infatti essere equamente distribuite tra loro e non si può prevedere solo spazi a pagamento (salvo alcune eccezioni).
Questo vuol dire che, se il Comune non ha adempiuto a tale onere, le eventuali contravvenzioni per mancato pagamento del ticket sono tutte nulle, così come previsto dal Codice della Strada.
Ma c’è anche un’altra motivazione che può indurre al ricorso. Il Codice della Strada prevede infatti che le aree destinate al parcheggio debbano essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico (come noto, la carreggiata è quella parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli, composta da una o più corsie di marcia). Sono quindi illegittime le contravvenzioni elevate per sosta sulle strisce blu se queste aree sono state ricavate (come quasi sempre avviene) lungo la stessa strada destinata al traffico, con conseguente restringimento della carreggiata. Questo rende di fatto nulle gran parte delle multe per mancato pagamento del ticket.
Queste problematiche erano già state rese pubbliche e portate all’attenzione del precedente sindaco, il quale aveva “scelto” di non tenerne conto. Da questa vicenda si evince che, l’ unico interesse che hanno le Amministrazioni Comunali è quello di “fare cassa,” anche in barba alle leggi che “dovrebbero” tutelare i cittadini sempre più tartassati. Il Comune di Sava, dal 2008, ha dato in gestione a privati le aree di sosta a pagamento ed è dal 2008 che questa storia va avanti! Gli ausiliari del traffico hanno elevato migliaia di multe (di ogni multa 15 euro vanno nelle casse della ditta che ha in gestione i parcheggi) che hanno fruttato migliaia di euro per le casse comunali, in virtù di questa sentenza si sta pensando di proporre una “class action” affinché ai cittadini sia restituito (con gli interessi) il mal tolto».