martedì 26 novembre 2024


24/11/2012 11:05:05 - Provincia di Taranto - Attualità

Puglia, nuovi ospedali i fondi già «a rischio». Chissà perché questo tipo di annunci vengono fatti sempre poco prima delle elezioni…

 
Nuovi ospedali di Puglia, le polemiche di campanile rischiano di compromettere l’utilizzo dei fondi appena stanziati dal Cipe. Il fatto che tra le opere ospedaliere strategiche siano stati sostanzialmente considerati i territori di Taranto e della Valle d’Itria (Monopoli e Fasano), con la temporanea estromissione, ad esempio, di Andria, ha scatenato le ire di rappresentanti politici di territori quali la Capitanata, lo stesso Nord barese, ma anche il Salento. Da Ostuni, infatti, avanzano sospetti che un ospedale della Valle d’Itria acceleri il processo di svuotamento di funzioni del nosocomio ostunese. E c’è chi, poi, come il consigliere Pdl, Massimo Cassano, sospetta che le fanfare dei finanziamenti siano solo frutto di un effetto annuncio in vista delle Primarie del centrosinistra. Anche l’ospedale S. Raffaele di Taranto era stato annunciato con enfasi, ma poi sanno tutti com’è andata a finire. Sospetti e veti incrociati potrebbero mettere a rischio la realizzazione di opere comunque attese dai territori. Con l’aggravante che fondi così faticosamente «conquistati» dopo anni di blocco dei Fas, andrebbero colpevolmente persi.
 
Al di là degli annunci, dice Cassano, «la giunta di cui Amati (assessore alle Opere pubbliche, ndr) è parte integrante, tramite il braccio armato delle Asl, per ora ha provveduto a distruggere gli ospedali di Fasano, Ostuni e Monopoli, col “merito” di lasciare priva di qualsiasi presidio sanitario efficace una delle zone più popolose della Puglia e a vocazione turistica». Da parte sua, sul fronte Pd, Giuseppe Romano chiede «che l’attuale classificazione degli ospedali di II livello della Puglia, Barletta e “Perrino” di Brindisi, non subiscano declassamenti dal riordino delle province».
 
È insomma polemica a tutto tondo. E intanto scoppia anche la grana degli istituti privati accreditati con il sistema sanitario. La commissione Sanità del Consiglio regionale pugliese ha approvato ieri tre disegni di legge. Con il primo vengono recepiti a livello regionale i termini stabiliti dalle norme nazionali per la cessazione degli accreditamenti provvisori per le strutture ambulatoriali ed ospedaliere e si stabilisce che dal 1 gennaio 2013 non verranno più rilasciati accreditamenti provvisori per le strutture private specializzate in riabilitazione psichiatrica, residenze sanitarie assistenziali, residenze socio sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione ex art. 26, strutture per minori, tossicodipendenti, ecc. La seconda modifica – sempre relativa ai processi di accreditamento al servizio sanitario – riguarda il superamento di alcune criticità rilevate dagli uffici in ordine alla mancata o tardiva presentazione, da parte di un numero rilevante di strutture private, dell’istanza di accreditamento istituzionale. Semplice recepimento di una legge nazionale il terzo disegno dij legge che stabilisce: nel caso di mancata stipula degli accordi contrattuali, si applica la sospensione dell’accreditamento e non la revoca.
 
A proposito di accreditamenti, i consiglieri Pdl, Giandiego Gatta e Rocco Palese prendono atto con soddisfazione che il 30 è stato fissato un incontro con l’assessore regionale alla Salute Incontro convocato per il 30 all’assessorato alla Salute per salvaguardare i 30 posti letto della casa di cura Daunia della fondazione Turati che rischia la chiusura a seguito della sperequazione nel taglio di fondi subìti dalla Asl di Foggia che ammonterebbero a quasi il 47% quanto altrove non si è andati oltre il 30%.
 
Quindi l’allarme di Peppino Longo (Udc): «La “Casa della salute” che dovrebbe essere realizzata nell’ospedale “Florenzo Jaia” di Conversano e dovrebbe servire l’area del Sud-est Barese, rischia di nascere come un guscio vuoto. Il personale del reparto di Psichiatria, uno di quelli che sarà smantellato per fare spazio ai poliambulatori, sta per essere trasferito privando così la nascente struttura di personale. Un’altra contraddizione, l’ennesima, della politica sanitaria del governo regionale che continua a promettere senza mantenere gli impegni presi».










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