martedì 26 novembre 2024


27/11/2012 08:39:54 - Provincia di Taranto - Attualità

Giovedì incontro summit a palazzo Chigi

 
L’Ilva chiude! La notizia battuta dalle principali agenzie dell'informazione arriva alle 21 e 15 di ieri sera con la stessa intensità con cu si dà l'annuncio della morte di qualcuno. La Procura di Taranto ha disposto la chiusura degli impianti dell’area a freddo dopo aver stabilito il sequestro dell’area a caldo per le ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Patrizia Todisco e Vilma Gilli, titolari dell’inchiesta denominata Environment Sold Out.
Inoltre, è stato disposto il sequestro dell’acciaio prodotto negli ultimi 4 mesi e che non potrà essere venduto essendo stato prodotto in un impianto non a norma e che rende dunque la produzione in stato di ferma definitiva. Per non parlare del fatto che l’acciaio disponibile non copre la quantità da commercializzare per indisponibilità delle materie prime anch’esse sequestrate dalla Guardia di Finanza già dalla mattinata di ieri. Insomma il bottino è piuttosto pesante: cinquemila persona da oggi a spasso, dodicimila in tutto con i precedenti licenziamenti, danni economici per la città di Taranto e sette arresti a vario titolo. Si tratta di tre arresti e quattro domiciliari, più un avviso di garanzia per il presidente Bruno Ferrante per il direttore dell’Ilva di Taranto Adolfo Buffo, accusati di associazione a delinquere, concussione e disastro ambientale ed inquinamento di acque e aria compatibilmente con la responsabilità degli indagati ed accusati, omissione dolosa delle norme fondamentali della sicurezza sul lavoro.
Nomi illustri ed eccellenti: in manette l’ex direttore dello stabilimento di Taranto, Luigi Capogrosso, e l’ex responsabile delle relazioni esterne Girolamo Archinà. Fabio Riva, già vicepresidente e amministratore delegato dell’Ilva, è latitante. Nuova misura cautelare agli arresti domiciliari per il patron Emilio Riva, per il consulente Lorenzo Liberti, per l’ex assessore provinciale all’ambiente del Pd, Michele Conserva e per un rappresentante della Promed Engineering di Taranto.
Nemmeno a dirlo sindacati in rivolta e vertici Ilva alla ricerca di una soluzione per prevenire l’inevitabile.
Prossimo appuntamento giovedì perchè governo ha convocato alle 15 a Palazzo Chigi le parti sociali e le istituzioni locali per discutere della situazione di Ilva. Sullo sfondo la reazione del presidente Napolitano intervenuto alla diffusione della notizia per invitare le parti coinvolte al dialogo.
 
Mimmo Palummieri










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