Dal comitato anche l’invito a partecipare alle assemblee permanenti in presidio davanti alla portineria D
«A seguito delle ultime, inevitabili, vicende legate alle inchieste della Magistratura, che hanno portato alle ennesime richieste di custodia cautelare nei confronti di membri del Gruppo Riva e di esponenti della pubblica amministrazione, oltre che al sequestro dei materiali finiti e semilavorati prodotti negli ultimi quattro mesi, il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti invita tutti gli operai ILVA a:
Rifiutare categoricamente la “messa in libertà” e l’indicazione data verbalmente agli operai dai capireparto, in quanto illegittima, strumentale, illegale e unicamente tesa a fomentare il clima di ricatto e di scontro istituzionale;
Respingere al mittente le dichiarazioni rilasciate dalla proprietà, circa la chiusura temporanea dello Stabilimento di Taranto e di tutti quelli connessi alla produzione ivi effettuata fino all’accoglimento di condizioni più “accomodanti” nei confronti dell’azienda, che non intende mettere a norma definitivamente gli impianti;
Revocare la delega a tutti coloro che non hanno mai fatto gli interessi dei lavoratori e dei cittadini e che sono invece corresponsabili di questo disastro che non è solo ambientale, ma anche economico e sociale;
Unirsi alla lotta del comitato per pretendere, con forza, garanzie di reddito, occupazione e salute per tutti i lavoratori e partecipare alle assemblee permanenti in presidio davanti alla portineria “D”, per decidere insieme del nostro futuro e di quello dei nostri figli.
Si ai diritti,
No ai ricatti!»