martedì 24 settembre 2024
Proibite le vendite promozionali
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diffuse da alcuni media nazionali sull'avvio anticipato dei saldi in alcune regioni italiane, ribadiamo che la legge regionale della Puglia prevede l'avvio dei saldi al 5 gennaio 2013, come pressoché in tutta Italia, in base all'accordo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 24 marzo 2011 che ha stabilito di rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio delle vendite di fine stagione, individuando le seguenti scadenze:
diffuse da alcuni media nazionali sull'avvio anticipato dei saldi in alcune regioni italiane, ribadiamo che la legge regionale della Puglia prevede l'avvio dei saldi al 5 gennaio 2013, come pressoché in tutta Italia, in base all'accordo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome del 24 marzo 2011 che ha stabilito di rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la data di inizio delle vendite di fine stagione, individuando le seguenti scadenze:- il primo giorno feriale antecedente l'Epifania;
- il primo sabato del mese di luglio.
In alcune regioni come Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento e, da quest'anno a titolo sperimentale per un anno, in Lombardia, gli operatori del commercio al dettaglio del settore moda, se vorranno, avranno invece la possibilità di effettuare qualche promozione, ma non si tratta di saldi. Confcommercio Taranto non avendo riscontrato situazioni particolarmente spinte di concorrenza sleale, come quella verificatasi tra gli esercizi commerciali milanesi, e non avendo recepito normative diverse dal Reg. Regionale 23 dicembre 2004, n. 12 - Regolamento attuativo L.R. 1° agosto 2003, n° 11 in vigore -che disciplina le vendite di liquidazione, promozione e straordinarie di fine stagione- ricorda che è valido il divieto di effettuare le vendite promozionali nei quaranta giorni antecedenti del vendite di fine stagione, che quest’anno avranno inizio il 5 gennaio 2013. Naturalmente è consentita la vendita di prodotti a prezzi scontati effettuata all’interno dell’esercizio commerciale, purché non promossa da una forma pubblicitaria esterna, compreso il cartellino con l’indicazione del doppio prezzo esposto in vetrina.
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