Ci sono le condizioni affinchè Ilva continui a produrre. Ma per i tempi della bonifica?
La Camera di Montecitorio dice sì al decreto salva Ilva con 421 voti a favore, 21 contrari, 49 astenuti nella seduta di ieri e passa la patata bollente, ironia a parte al Senato per l’approvazione definitiva e per la conversione in legge del decreto salva Ilva del Governo Monti. Contrari IDV e Radicali, a favore PDL, PLI, PD.
Soddisfatto anche il Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, cauto anche quando ci tiene a ribadire che il decreto va inteso nella direzione esclusiva della tutela dell’ambiente come previsto dalle disposizioni in materia dell’UE e cauto anche il Senato, che dice sì al decreto solo se la produzione fa pendant con la bonifica ambientale.
Nemmeno a dirsi soddisfatto anche il presidente del siderurgico Bruno Ferrante, che dopo l’approvazione della Camera rinuncia a depositare presso la cancelleria del Tribunale del Riesame di Taranto il ricorso annunciato nei giorni scorsi per chiedere il dissequestro del prodotto finito e semi-lavorato posto off limits dallo scorso 26 novembre e che aveva già ottenuto il parere negativo del gip Patrizia Todisco, titolare della procedura di sequestro. Il Gip riteneva, insieme alla Procura ionica, l’acciaio prodotto dal 26 luglio al 3 dicembre provento di reato in quanto in quel periodo gli impianti dell’area a caldo del siderurgico erano sotto sequestro senza facoltà d’uso e senza autorizzazione alla produzione. Insomma tutto è bene quel che finisce bene.
Ora è davvero Natale !!!
Mimmo Palummieri