Un comunicato del presidente dell’Ilva in merito alle ultime novità legali della contesa
“Sono perplesso rispetto a quanto sta accadendo. E’ difficile comprendere le ragioni di quello che non può non definirsi un vero e proprio accanimento della Procura nei confronti dell’Ilva: accanimento che colpisce non solo l’impresa, ma soprattutto le migliaia di lavoratori e le loro famiglie.
La società ha già iniziato ad applicare l’Aia; abbiamo già compiuto i primi passi in tal senso con l’inizio del rifacimento delle cokerie 5 e 6 e dell’altoforno 1, fermati nel mese di dicembre; dai primi di gennaio abbiamo iniziato il rifacimento anche delle cokerie 3 e 4 e a seguire intraprenderemo i lavori previsti agli altoforni 2, 4 e 5. Nonostante l’Arpa abbia dichiarato recentemente che la situazione ambientale di Taranto è sotto controllo, con una diminuzione sia del PM10 che del contenuto di benzo(a)pirene, e nonostante il Governo abbia adottato un decreto legge, poi convertito in legge dal Parlamento, che prevede che l’Azienda possa continuare a lavorare e spedire i prodotti lavorati e semilavorati già da fine luglio, i Magistrati si oppongono
senza ragionevoli motivi alla liberazione di tali beni.
Va da sé che lo sblocco della merce è a questo punto imprescindibile per continuare la vita aziendale che è gravemente danneggiata dai loro provvedimenti.
L’azienda ha messo in atto un grandissimo sforzo finanziario per procedere regolarmente al pagamento degli stipendi del mese di gennaio. Mi auguro che la situazione possa evolvere positivamente per fare altrettanto il prossimo mese".