Nel vertice in Prefettura si discuterà anche del sequestro dell’acciaio già prodotto
E’ atteso per oggi a Taranto il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini per il vertice in Prefettura sul caso Ilva. Con Clini arriveranno anche Vitaliano Esposito ed Alfio Pini, i due commissari governativi nominati in qualità di garante dell'attuazione della legge sull’Aia all’Ilva il primo e commissario per la bonifica dell’area urbana di Taranto il secondo.
Blocco previsto alla circolazione al centro per il vertice con le parti sociali degli inviati del governo, i quali dovranno discutere anche del no ribadito dal Gip Todisco sul dissequestro del milione ed ottocentomila tonnellate di acciaio posto sotto sequestro come prove assoluta delle costanti violazione all'ambiente del siderurgico per un totale di un miliardo di euro.
Secondo il gip di Taranto, facendo appello alla legittimità costituzionale, gli articoli 1 e 3 della legge 231,violano 17 articoli della Costituzione dal momento che danno facoltà all'Ilva di garantire l’attività produttiva e la commercializzazione dei prodotti finiti e semilavorati, compresi quelli realizzati prima del loro sequestro per non parlare della grave amputazione del potere decisionale imposto all'autorità giudiziaria da parte del Governo.
Lo stesso Gip, perciò, rimette gli atti alla Consulta e sospende il giudizio in attesa della decisione della Corte costituzionale. Ed è su quel sequestro che si concentra la tensione degli operai, i sindacati ed il presidente del gruppo Bruno Ferrante, per il quale il dissequestro dell’acciaio sarebbe determinante per avviare il processo di ambientalizzazione degli impianti e per il pagamento degli stipendi di febbraio agli operai, a cui si aggiunge il prevenire la cassa integrazione per una parte degli stessi ed il conseguente blocco della produzione.
Intanto, si è presentato spontaneamente a Scotland Yard, dopo una latitanza di due mesi dal 26 novembre, Fabio Riva, vice presidente e figlio del patron dell’Ilva, iniziata quando fu emessa un’ordinanza di custodia cautelare dal gip del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, con le accuse di associazione a delinquere, concorso aggravato in una serie di reati ambientali e in corruzione in atti giudiziari e falso nell’ambito dell’inchiesta denominata “Ambiente svenduto”. Dopo il pagamento di una cauzione di 10.000 sterline, gli avvocati di Riva hanno ottenuto che il loro assistito possa rimanere in libertà vigilata a Londra e che non venga concessa l’estradizione.
Il giudice ha accolto le richieste ed ha deliberato che nelle prossime settimane venga fissato un calendario per ilo dibattimento del giudizio e del processo previsto da qui a qualche mese.
Mimmo Palummieri