E’ tutto nelle mani della Consulta
Si è concluso in un nulla di fatto il vertice di ieri a Taranto del Ministro Clini e dei due commissari governativi Vitaliano Esposito e Alfio Pini per la questione Ilva.
In una città blindatissima, con la tensione alle stelle delle parti sociali ed interessati, ha pesato nel momento del confronto, avvenuto presso lo stabilimento, il no della magistratura, del Gip Todisco, al dissequestro dell’acciaio prodotto, ma non venduto, quale prova di reato per la violazione alla legge 231 meglio conosciuta come salva Ilva. Diciassette articoli violati su cui pesa anche l’intervento del Governo in antitesi con quanto stabilito dalla legge e di conseguenza dalla magistratura.
Per ora la risposta spetta alla Consulta della Corte Costituzionale a cui si è rivolta la Magistratura tarantina affinché venga dichiarata l’illegittimità di quella legge.
Senza la vendita di quelle tonnellate di acciaio non si possono avviare gli interventi di ecocompatibilità degli impianti e non si possono pagare gli stipendi. Ergo…, si profila la cassa integrazione di massa tra le seimila e le ottomila unità e perciò la polizia assume drastiche decisioni e chiede l’invio di una task force di 35o poliziotti in più per scongiurare e prevenire disordini in città e nello stabilimento a seguito dell’allarme lanciato dal Ministro che, evidentemente, non nutre molte speranze rispetto ad una conclusione positiva del caso Ilva.
Tutto nelle mani della Consulta, dunque….
Mimmo Palummieri