martedì 26 novembre 2024


01/07/2009 08:40:58 - Provincia di Taranto - Attualità

Le responsabilità? Inciviltà di alcuni bagnanti e non incisiva opera di pulizia

 
Con l’arrivo della stagione estiva, si ripropone il problema di ogni anno: la pulizia delle spiagge. Molto spesso, lungo gran parte della costa jonica, gli arenili si trasformano (a causa anche delle mareggiate) in pattumiere a cielo aperto. Sia per l’inciviltà di molti bagnanti, sia per la inefficacia degli interventi di pulizia di alcuni comuni.
A segnalarci il problema, relativamente alla spiaggia di Torre Ovo, è Mimmo Carrieri, responsabile provinciale per il settore Ambiente ed Ecologia di una confederazione di Taranto.
«Incominciamo col dire che lasciare rifiuti di ogni genere sulla spiaggia (carta, bottiglie, oggetti in plastica, mozziconi e pacchetti di sigarette vuoti) significa concorrere al degrado dell'ambiente, significa mancare di rispetto alla natura e ai cittadini, i quali hanno tutti il diritto di fruire di un patrimonio naturale non deturpato» è la premessa di Carrieri, che al suo documento allega diverse foto eloquenti. «Ma se è pur vero che l'inciviltà non trova giustificazioni, non si possono pretendere da parte dei bagnanti comportamenti rispettosi del vivere civile se poi in spiaggia non si trovano i contenitori dove riporre i rifiuti. Ciò sta avvenendo a stagione già avviata nella zona balneare di Torre Ovo. I frequentatori di questa meravigliosa zona di mare lamentano la mancata pulizia della spiaggia e la frequentazione di cani randagi malandati che si spingono in acqua a trovare refrigerio. Le attività dovrebbero attivarsi per prevenire eventuali forme di infezioni (specie in presenza del forte caldo).
Le foto scattate sulla spiaggia di Torre Ovo, sono eloquenti: mancanza di pulizia della spiaggia, assenza di cestini porta rifiuti, pedana per diversamente abili ostruita da sacchetti dell'immondizia, cani randagi in acqua.
A tutto quanto ciò ci aggiungiamo la mancanza dei servizi primari quali: servizi igienici pubblici, acqua potabile. Ma in simile situazione si può parlare di incremento turistico?
In compenso si è voluto dare la precedenza alla realizzazione di due piste ciclabili da 300 e 800 metri (ora contenitore di rifiuti) e ad una “darsena” la cui barriera frangiflutti fatta di materiali inerti (per le quali, il magistrato dott.ssa Putignano su mio esposto sta indagando). Ancora una volta questa storia purtroppo dimostra che l'uomo è il principale artefice delle continue devastazioni del patrimonio naturale».










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