E’ quanto prevede l’azienda entro la fine di marzo. Nel contempo rientreranno al lavoro in 553 per la riapertura di alcuni impianti dell'area a freddo
Processo all'Ilva Cassa integrazione in deroga per 1393 operai e contestuale rientro al lavoro di altre 553 tute blu. È quanto prevede Ilva per il trimestre gennaio marzo alla luce della situazione della grande fabbrica travolta dalla burrasca giudiziaria. Il ricorso alla cassa in deroga è stato comunicato nel corso del programmato incontro con i sindacati. Già ieri a margine del vertice tenuto a Palazzo Chigi, il presidente Bruno Ferrante aveva assicurato il pagamento delle retribuzioni di gennaio, che verranno regolarmente liquidate il 12 febbraio. I vertici dell'azienda hanno anche comunicato la ripartenza di alcuni impianti dell'area a freddo.
I provvedimenti che ora passeranno al vaglio delle organizzazioni sindacali sembrano confermare la volontà della fabbrica di puntare sulla nuova produzione, provando a rinegoziare alcuni punti del cronoprogramma stabiliti dall'autorizzazione integrata ambientale. Nel dettaglio Ilva intende proporre di rivedere i tempi di alcuni interventi, in relazione anche alla complessità dei lavori da eseguire per riqualificare il siderurgico. Su tutti la copertura dei 90 chilometri di nastri trasportatori, prevista già a gennaio scorso e che è in cantiere. Altro nodo da sciogliere è quello che attiene all'acciaio sequestrato perché corpo di reato.
Ieri, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi, la società per voce del presidente Bruno Ferrante aveva comunicato la possibilità di ricapitalizzare e aprire a nuovi soci.
Fonte: rete