La segnalazione dell’ambientalista Mimmo Carrieri
Sono state incendiate nella notte fra mercoledì e giovedì le cabine elettriche della postazione fissa di autovelox posizionata lungo la strada provinciale Sava-Torricella, a poco più di un chilometro da quest’ultimo centro. L’incendio delle due cabine si è poi esteso anche alla vicina macchia mediterranea, tanto da richiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco di Manduria, che sono giunti immediatamente sul posto per domare le fiamme.
Un deprecabile gesto di vandalismo compiuto da chi, probabilmente, sarà incappato in qualche sanzione per aver superato i limiti di velocità. Gesto condannato anche dall’ambientalista Mimmo Carrieri, che pure era stato il promotore di una petizione per chiedere una sua più corretta collocazione.
«La postazione in questione, fatta installare dall’Amministrazione Provinciale di Taranto nell’agosto del 2011, a causa della sua collocazione a poca distanza da una curva e della mancanza di segnaletica indicante il limite di velocità, era stata oggetto di una petizione popolare (da me promossa), sottoscritta da oltre 400 cittadini automobilisti» ricorda Mimmo Carrieri. «A tal proposito fu interessato anche il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, che, con proprie note esplicative, ebbe a chiarire quali fossero le condizioni indispensabili ai fini di un corretto posizionamento del rilevatore di velocità. La Provincia, invece, asserì che la postazione autovelox si era resa necessaria in quel tratto di strada ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità e che dopo l’attivazione di questo strumento in quel tratto di strada non si erano più verificati incidenti mortali.
L’altra sera, purtroppo, qualcuno ha compiuto il deprecabile gesto».
Ora sarà necessario un intervento dei tecnici dell’azienda che ha installato l’apparecchio per capire se i meccanismi elettrici delle cabine sono state completamente distrutti dall’incendio, oppure se sia possibile ancora recuperare qualcosa.
Nel primo caso, occorrerà verificare se la Provincia di Taranto avrà le risorse necessarie per intervenire, sostituire le cabine e riattivare l’impianto. Ciò comporterà una spesa di denaro pubblico che, soprattutto in questo periodo di crisi, si sarebbe potuto utilizzare, invece, per i tanti altri interventi necessari (non solo in questo settore), per i quali è sempre difficile reperire il finanziamento.
In caso contrario, la viabilità avrà perso uno strumento che fungeva sicuramente da deterrente verso l’alta velocità in un tratto di strada caratterizzato da una discesa e da una serie di curve.