martedì 24 settembre 2024


04/02/2013 21:02:16 - Provincia di Taranto - Attualità

Domani, alle ore 10, al Comune di Lizzano, il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo Giangrande, il presidente del SIB provinciale, Vincenzo Leo, ed alcuni operatori delle imprese della balneazione incontreranno il sindaco di Lizzano, Dario Macripò, in merito alla vicenda del canale di scarico a mare Ostone-Li Cupi

 
Nel settembre scorso una delegazione di operatori del comune di Lizzano e dell’Isola amministrativa di Taranto, guidata dal presidente provinciale del SIB, Leo, ed accompagnata dall’avvocato Massimiliano Di Cuia, onsegnò al sindaco di Lizzano, un documento sottoscritto da 3 mila cittadini che chiedevano azioni di tutela e salvaguardia delle acque di balneazione. Ricordiamo che il sindaco di Lizzano ad inizio estate assunse una iniziativa che fece parlare gli organi di informazione, emanando infatti una ordinanza ‘urgente’ per il convogliamento nella falda acquifera del sottosuolo delle acque provenienti dall’impianto consortile di depurazione dei comuni di Lizzano, Fragagnano e San Marzano di San Giuseppe.
Nell’ordinanza il sindaco, con effetto immediato e sino al 30 settembre 2012, ordinava alla Pura Depurazione Srl di Bari, Acquedotto Pugliese e Regione Puglia (soggetti responsabili dell’impianto) – in deroga alla normativa vigente- di convogliare le acque provenienti dall’impianto, nella falda acquifera del sottosuolo.
Una ordinanza che trovava fondamento nel conclamato rischio igienico-sanitario e nello stato di degrado di località Bagnara, provocato dallo sversamento in mare delle acque, come peraltro ampiamente documentato da Confcommercio e da altre organizzazioni, attraverso un corposo dossier
Una iniziativa che richiese determinazione e coraggio per la complessità della vicenda: grazie infatti alla decisione del primo cittadino la stagione balneare fu salva.
Resta tuttavia l’amaro in bocca di dover constatare che la problematica ad un anno di distanza resta irrisolta e che il ‘TURISMO’ è una bella parola di cui Regione e Enti vari continuano a riempirsi la bocca.










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