martedì 24 settembre 2024


21/02/2013 08:48:51 - Provincia di Taranto - Attualità

La paura manifestata dagli operai, attraverso le principali sigle sindacali dello stabilimento, è quella di un mancato assorbimento alla fine del biennio

 
Non si sono lasciate attendere le reazioni dei 6.500 operai Ilva interessati alla cassa integrazione a partire dal prossimo 3 marzo, per due anni, 2013/2015, in attesa che i custodi giudiziari convertano lo stabilimento in colosso ecocompatibile. L’ambientalizzazione del complesso, frutto di un lungo botta e risposta tra vertici Ilva, Magistratura e Governo, prevede costi da paura, circa 2.500 milioni di euro da investire sia nell’area a caldo che per quella a freddo, così come stabilito dall’Aia a tutela dell’ambiente e principalmente a tutela della salute dei cittadini di Taranto e non solo. La paura manifestata dagli operai attraverso le principali sigle sindacali dello stabilimento è quella di un mancato assorbimento alla fine del biennio, pure promesso sin da oggi.
La protesta dei sindacati segue direzioni diverse: l’USB annuncia scioperi ad oltranza , i confederati mirano a verificare il corretto rapporto tra le cifre da investire ed il numero di operai effettivo da escludere dal ciclo produttivo in attesa della conversione dell’Ilva. In realtà la protesta sollevata è molto più profonda e non riguarda soltanto il provvedimento preso. I sindacati temono che alla fine dei due anni i nuovi impianti non richiedano il reintegro dello stesso numero di persone coinvolte dalla casa integrazione. A questo timore si aggiunge il sospetto che non siano disponibili capitali tali da affrontare il costo del numero di persone in cassa integrazione, preludio di un licenziamento di massa, per non parlare dei tanti, troppi e molti interrogativi frutto del malcostume tutto italiano del trasformare in definitivo qualsiasi provvedimento temporaneo.
Naturalmente non mancano le iniziative annunciate nei prossimi giorni dai sindacati il cui obiettivo sarà quello di rassicurare gli operai sul loro futuro in base ad accordi certi e seri con gli enti interessati. Speriamo bene!!!
 
Mimmo Palummieri










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