Rinvio per altri operai
Al ministero del Lavoro è stato siglato l’accordo per la cassa integrazione in deroga per 600 lavoratori dello stabilimento Ilva di Taranto. L’intesa riguarda i dipendenti che erano già in cigs dalla fine dello scorso anno e per i quali la cassa integrazione scadrà il 2 marzo prossimo. L'accordo è stato firmato da Fim e Uilm ma non dalla Fiom. E' stata rinviata la discussione sulla nuova procedura cigs per 6500 dipendenti annunciata dall’Ilva l’altro ieri.
Per la cassa integrazione in deroga della quale s'è parlato oggi, l’azienda inizialmente aveva chiesto di avviare la procedura per 1.393 dipendenti, ma alla fine sono stati meno della metà quelli effettivamente inutilizzati dopo il sequestro dei prodotti finiti e semilavorati e i primi lavori di risanamento sugli impianti. «Il sottosegretario al Welfare Michel Martone – ha detto il segretario provinciale della Uilm di Taranto, Antonio Talò – ha preso l’impegno di trovare la copertura finanziaria. Raschiando il barile, il governo riesce a garantire la copertura per questa cassa in deroga che riguarda il periodo dall’1 gennaio al 2 marzo 2013».
Non si è discusso invece della cassa integrazione straordinaria chiesta l’altro ieri dall’azienda per un massimo di 6.507 lavoratori, 6.417 dei quali dipendenti di Taranto, che partirà il 3 marzo prossimo e avrà la durata di 24 mesi.
«Già oggi – aggiunge Talò – abbiamo fatto firmare un impegno ai dirigenti dell’Ilva per limitare il numero dei cassintegrati e trovare le risorse per integrare il salario. A breve sarà fissato un altro incontro per analizzare nel dettaglio questa nuova procedura».