martedì 26 novembre 2024


11/07/2009 18:30:18 - Provincia di Taranto - Attualità

Ventidue rinvii a giudizio: fra loro pubblici ufficiali e dipendenti della Asl

 
 
A seguito di lunghe ed articolate indagini, protrattesi per circa due anni, effettuate dal Nucleo Operativo della Compagnia di Massafra, il P.M. dott. Graziano, della Procura di Taranto, ha emesso decreto di rinvio a giudizio per 22 soggetti. L’indagine, finalizzata ad individuare un’illecita concorrenza tra le varie agenzie funebri operanti nei territori di Mottola e Palagiano, si è allargata a macchia d’olio, facendo emergere varie responsabilità da parte di molteplici soggetti. 
Nello specifico tale attività investigativa è stata intrapresa a seguito di numerosi incendi dolosi di autovetture ed immobili rurali, verificatesi nei comuni di Palagiano e Mottola. Dai primi accertamenti è emerso che le vittime dei danneggiamenti erano particolarmente vicine all’ambiente concernente le onoranze funebri dei due comuni. A seguito di ulteriori attività è stato accertato l’esistenza di un rapporto particolarmente conflittuale tra le varie agenzie funebri, teso ad accaparrarsi le commissioni da parte dei parenti dei poveri deceduti con minacce e violenze anche tramite l’utilizzo di armi da fuoco.
Tali agenzie, altresì, sfruttavano le informazioni di carattere riservato riferite loro da dipendenti dislocati presso la  postazione del 118 dell’ospedale di Mottola, al fine di giungere per primi sui luoghi degli incidenti stradali mortali, nonché presso le abitazioni, ove di volta in volta, veniva richiesta l’assistenza sanitaria a malati gravi. Tutto ciò per aggiudicarsi in via esclusiva il contratto di fornitura di servizi funebri per le esequie dei deceduti. In aggiunta le stesse agenzie venivano informate da alcuni dipendenti del medesimo presidio sanitario circa le particolari precarietà di salute dei degenti all’interno dell’ospedale al fine medesimo di ottenere, a tutti i costi, l’affidamento delle imminenti esequie.
Durante le attività investigative emergevano responsabilità penali a carico di Pubblici Ufficiali ed incaricati di Pubblico servizio dell’A.S.L. di Taranto, in quanto gli stessi, in cambio di promesse e dazione di somme di denaro, agevolavano le agenzie funebri, nell’espletamento della parte burocratica relativa a quanto previsto dal regolamento della Polizia Mortuaria compiendo, così, atti contrari al dovere d’ufficio. In aggiunta si appropriavano di somme di denaro spettante all’erario, consegnate loro dalle imprese dei servizi funebri. Sono state accertate, inoltre, responsabilità specifiche in ordine a reati di falso: infatti, gli stessi P.U. attestavano falsamente atti relativi alle operazioni di apposizione dei sigilli sulle bare.
Nel contesto dell’attività di indagine si riscontrava che alcuni dipendenti presso il cimitero comunale, in concorso tra loro, attestavano falsamente la loro presenza negli stessi uffici comunali concependo illegittimamente la retribuzione. Nello specifico gli stessi marcavano di volta in volta il badge marca tempo facendo risultare falsamente la loro presenza presso il posto di lavoro.
L’attività si concludeva con il rinvio a giudizio di 22 soggetti per i reati di Illecita concorrenza, Minacce e Violenza, Detenzione abusivo di armi, Rivelazione di segreti di ufficio, Furto, Truffa aggravata ai danni dello stato, Peculato, Corruzione, Falso ed altro.










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