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05/03/2013 19:49:48 - Avetrana - Attualitą

Chiesti poi otto anni per i presunti complici della soppressione del cadavere

 
La Procura di Taranto, al termine della requisitoria dei due pubblici ministeri, ha chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, accusate dell’omicidio di Sarah Scazzi, avvenuto il 26 agosto del 2010. Nove anni è la richiesta di condanna, invece, per Michele Misseri, accusato della soppressione del cadavere.
Alla richiesta di condanna letta in aula, Sabrina Misseri ha cominciato a piangere. Cosima Misseri è rimasta turbata, mentre Michele Misseri è rimasto impassibile. Per le due donne sono stati chiesti anche sei mesi di isolamento diurno.
I presunti complici. Il pm della Procura della Repubblica di Taranto, Mariano Buccoliero, ha chiesto una pena di 8 anni di reclusione a testa per Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, imputati di concorso in soppressione di cadavere.
I personaggi “minori”. Tre anni e mezzo sono stati chiesti per l’ex avvocato di Sabrina Misseri, Vito junior Russo; tre anni a testa, invece, per Antonio Colazzo, Cosima Prudenzano e Giuseppe Nigro, rispettivamente cognato, suocera e amico del fioraio Buccolieri.
«Un delitto per motivi abietti»: così il procuratore aggiunto di Taranto, Pietro Argentino, ha definito l’uccisione della quindicenne Sarah Scazzi iniziando la sua requisitoria, al termine di quella del sostituto procuratore Mariano Buccoliero, durata tre udienze e mezza. «Sabrina stessa - ha detto tra l’altro Argentino - ammette che aveva scatti d’ira anche per cose non importanti. Lei non aveva solo risentimento nei confronti di Sarah perché avrebbe letto alla presenza di altri un sms di Sabrina riferito ad Ivano e per aver riferito al fratello Claudio del rapporto sessuale avuto dalla stessa Sabrina in auto con Ivano, ma anche rabbia perché Ivano l’avrebbe umiliata più volte pubblicamente».
Il ruolo del fratello di Michele. Carmine Misseri quel 26 agosto 2010 ricevette dal fratello Michele diverse telefonate, inizialmente alle 15.08 e alle 17.25. Nella prima Michele lo avrebbe chiamato piangendo, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, per chiedere un aiuto perché era accaduta una disgrazia.










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