L’ironia di Confcommercio: «La quiete è salva»
«E’ dei giorni scorsi la notizia che i giudici hanno confermato lo stop alla musica oltre le ore 22 nella villa Peripato di Taranto. Non vogliamo entrare nel merito della vicenda che conosciamo attraverso le notizie riportate dalla stampa, ma vogliamo esprimere qualche considerazione su un esito legale che ha il sapore della ‘vittoria Pirro’.
La quiete dei cittadini e della ‘desertica’ via Pitagora (ma – viene da chiedersi- è realmente un requisito??) è fatta salva, annuncia con soddisfazione il legale, difensore delle famiglie disturbate nel loro fondamentale diritto alla quiete notturna e diurna. Bene psico-fisico che sarà tutelato con la punizione di chi oserà disturbare.
Pertanto le notti di estate in via Pitagora torneranno ad essere silenziose, tranquille, e quiete.
Di una quiete simile alla ‘morte’ alla quale sembra si vogliano condannare tutte le iniziative private che qualche coraggioso imprenditore osa avviare in questa città. La storia della movida e dei locali notturni è cosa vecchia, l’abbiamo vissuta in corso Due Mari, e sulla litoranea ogni qualvolta la musica, il cinema all’aperto, ed il movimento dei locali notturni hanno turbato i ritmi tranquilli degli abitanti delle zone coinvolte.
Comprendiamo che il diritto al sonno ed alla tranquillità è sacrosanto, ma è pur vero che occorre un minimo di tolleranza e di comprensione da parte di tutti, soprattutto se si tratta di un periodo di tempo limitato. Stabilire delle regole è necessario, ma nei limiti del buon senso (sino alle 22 d’estate è improponibile, quando alle 20.30 c’è ancora luce!) e purché non contribuiscano ad ammazzare ancora di più l’economia di una città che, se perde quel soffio vitale che ancora anima qualche avventuroso imprenditore, sarà destinata a diventare una città per vecchi, poiché se ai giovani, già senza lavoro, togliamo pure la speranza, andranno tutti via.
Non vogliamo l’industria, ma forse neppure il turismo!!»